È per via della nuova esposizione “La conservazione delle specie riguarda tutti noi“ che aprirà i battenti il prossimo 20 aprile.
CANTINE DI GANDRIA - Cinture o tamburi in pelle di rettile, pellicce o lana di animali tutelati, zanne di animali protetti o addirittura interi esemplari imbalsamati.
È questa la merce esotica che, più spesso di quanto si creda, viene sequestrata presso i valichi svizzeri a causa di una violazione delle disposizioni della Convenzione CITES che regola il commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione.
Il Museo svizzero delle dogane di Cantine di Gandria ospita una mostra a tema dal titolo “La conservazione delle specie riguarda tutti noi“. A venire esposti al pubblico alcuni dei beni sequestrati anche piuttosto insoliti, fra i quali spiccano delle zanne d'elefante, una pelliccia di orso polare, teschi di animali e tanto altro.
«Uno degli aspetti centrali della lotta al commercio illegale delle specie protette è la sensibilizzazione, oltre alla formazione del personale doganale che può contare anche sull’impiego di cani appositamente istruiti. Anche la stretta collaborazione con le autorità nazionali e internazionali è determinante per lottare in modo efficace contro il commercio illegale di specie protette», riporta l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) in una nota.
Oltre agli esotici materiali di cui sopra - custoditi nei magazzini dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria (USAV) - sono previste anche attività interattive e un gioco, pensato per i più piccini fra i visitatori.
La nuova mostra affianca le apprezzate esposizioni “Un confine tra povertà e persecuzione” e l’esposizione fotografica intitolata “Migrazione”. Il Museo riaprirà le porte domenica 20 aprile e sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle ore 12.00 alle 17.00 fino al 19 ottobre 2025. L’ingresso è gratuito.