
Elio Biadici è uno dei simboli dell'alluvione in Alta Vallemaggia. Dieci mesi fa al Piano di Peccia sono svaniti i suoi sogni.
CAVERGNO - La panchina è in un posto strategico, in mezzo al verde di Cavergno, sotto una pianta. È qui che Elio Biadici, 62 anni, trascorre i suoi momenti di riflessione. «Da qui – sospira – si scorgono sia la mia Lavizzara, sia la Bavona. Le due valli disastrate dall'alluvione dello scorso 30 giugno».
«Non riesco più a leggere un Tex» – Elio è uno dei personaggi simbolo della catastrofe. Al Piano di Peccia aveva la sua casa, la sua fattoria, il suo agriturismo. Ha perso tutto. «Sembrerà banale. Ma io non riesco più a leggere un Tex da quel giorno. Avevo una grande collezione di fumetti. Era qualcosa di mio, che mi rilassava. Li ho persi quasi tutti. Ogni volta che prendo in mano un Tex mi viene il magone».
La casa che (forse) verrà – Oggi Elio abita a Cavergno, in un appartamento, con la sua famiglia. «A poche decine di metri da questa panchina», sorride. Ma il cuore è ancora lassù. «Abbiamo presentato una domanda di costruzione per una nuova casa. Dovrebbe sorgere nella frazione di Veglia. Speriamo».
Intoppi per l'azienda agricola – Qualche incognita in più per l'attività agricola. «Al momento ci sono degli intoppi burocratici. Soprattutto perché io ho dieci asini. E il nuovo terreno teoricamente sarebbe destinato ad altri animali. Stiamo a vedere».
Niente pre pensione – L'idea di Elio era quella di dedicarsi alla sua fattoria una volta raggiunta la pre pensione, tra poche settimane. Un sogno che per il momento è irrealizzabile. «Il piano è stato stravolto. Continuerò a fare il conducente di bus ancora per un po', come ho fatto per oltre 30 anni».
Il pensiero per il figlio – L'incertezza lo rende ancora più amareggiato quando pensa al figlio Elia. «Si stava appassionando all'agricoltura. Avrebbe voluto portare avanti con me l'azienda. Non a tempo pieno. Ma parallelamente a un'altra professione».
«Grazie» – Gli occhi sono arrossati. Lucidi. Elio Biadici è un uomo che da quasi dieci mesi vive sull'onda dell'emotività. «E devo dire che mai mi sarei aspettato una solidarietà così grande da parte della gente comune. Ho avuto contatti con tantissime persone. Ho trovato un calore enorme. A tutti voglio dire grazie».