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Richiedenti l'asilo a Rovio, la dura reazione della Lega: «Comportamento inaccettabile»

Il Gruppo parlamentare ha presentato questo mercoledì un'interpellanza al Consiglio di Stato
Archivio Tipress
Fonte Lega dei Ticinesi
Richiedenti l'asilo a Rovio, la dura reazione della Lega: «Comportamento inaccettabile»
Il Gruppo parlamentare ha presentato questo mercoledì un'interpellanza al Consiglio di Stato
LUGANO - Poche ore dopo la notizia della decisione di collocare una quarantina di richiedenti l'asilo nel disusato Park Hotel di Rovio si è fatta subito sentire la voce della Lega dei Ticinesi.A firmare l'interpellanza del Gruppo in Granconsiglio, ...

LUGANO - Poche ore dopo la notizia della decisione di collocare una quarantina di richiedenti l'asilo nel disusato Park Hotel di Rovio si è fatta subito sentire la voce della Lega dei Ticinesi.

A firmare l'interpellanza del Gruppo in Granconsiglio, è Boris Bignasca che parla - riferendosi alla pratica utilizzata per il dislocamento dei rifugiati in diverse località del Cantone - «decisioni imposte dall'alto (...) senza un adeguato coinvolgimento della popolazione residente, così come dei partner istituzionali».

Secondo Boris Bignasca «tale modus operandi è inaccettabile e dimostra una totale mancanza di rispetto verso gli enti locali e i cittadini, che si trovano di fronte a fatti compiuti senza possibilità di esprimere le proprie preoccupazioni o di partecipare a una pianificazione razionale delle soluzioni».

Gli “effetti collaterali” di questa «gestione opaca», sono diversi: impatto nefasto sulle strutture scolastiche locali «che devono gestire improvvisamente nuove iscrizioni senza risorse aggiuntive né una chiara strategia di integrazione», uno «sparpagliamento inefficiente» con maggiori spese di gestione e infine un «arricchimento del parastato a spese dei contribuenti» con la gestione affidata «ad altri enti che si auto-definiscono "non profit" ma che, nei fatti, ricevono ingenti somme pubbliche per i loro servizi».

Da cui le domande, sottoposte al Consiglio di Stato:

1. Per quale motivo il DSS non informa preventivamente i Comuni, partner istituzionali e la popolazione locale prima di aprire nuovi centri per richiedenti l'asilo?

2. Quali misure vengono adottate per garantire che l'impatto sui servizi scolastici e pubblici sia gestito in modo adeguato e non comprometta la qualità dell'offerta per i residenti?

3. Perché il DSS continua a privilegiare una strategia di dispersione dei richiedenti l'asilo in più strutture, invece di concentrarli in centri più strutturati che permetterebbero un risparmio sui costi di gestione?

4. A quanto ammontano i fondi destinati alla Croce Rossa per la gestione di questi centri? Quali controlli vengono effettuati per garantire che tali risorse siano utilizzate in modo efficiente e non si traducano in un ulteriore appesantimento del parastato?

5. Il DSS ha considerato alternative di gestione che permettano di ridurre il peso finanziario sui contribuenti e garantire un'accoglienza più razionale ed economicamente sostenibile?

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