Lo scenario "Piano" non piace ai Comuni interessati, mentre la porta di quello "Urbano" resta ancora aperta.
BELLINZONA - Aggregazioni nel Locarnese. C'è chi ci pensa. C'è invece chi, proprio non ne vuole sentir parlare. È quanto emerso dai sondaggi condotti dal Dipartimento delle Istituzioni (DI) in merito a possibili fusioni nella regione. Come noto, il Cantone aveva infatti proposto ai Comuni di partecipare a un pre-studio, allo scopo di approfondire le potenzialità per nuove unioni istituzionali, sia nella zona urbana sia in quella del Piano di Magadino.
Nello specifico il DI ha presso atto «con soddisfazione» della volontà dei Municipi di Locarno, Losone, Brione-Sopra Minusio, Orselina, Minusio e Tenero-Contra di proseguire le discussioni. Nel contempo è stata accettata la decisione di Gordola, Cugnasco-Gerra, Gambarogno, Cadenazzo e Lavertezzo di non aderire al pre-studio per approfondire lo scenario "Piano". «Il Cantone - precisa la nota - rispetta entrambe le scelte, riconoscendo l’autonomia di ciascun Municipio nella gestione delle proprie dinamiche amministrative e politiche».
I prossimi passi - I Municipi che hanno aderito alla proposta hanno comunque richiesto alcune precisazioni e garanzie. «A tale scopo - sottolinea il DI - abbiamo programmato alcuni momenti di confronto nel corso del mese di febbraio. Questi incontri consentiranno di perfezionare i termini e i confini della collaborazione, trovando soluzioni condivise che permettano di proseguire le discussioni in modo che siano soddisfatte le esigenze espresse dai Comuni coinvolti».