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CANTONEAlla scoperta del volontario culturale: «Una mano di valore»

05.04.23 - 15:28
Lo studio è stato voluto dal DECS per colmare la «lacuna informativa» sulla presenza e l'importanza del volontariato in questo settore.
Depositphotos (AndrewLozovyi)
Alla scoperta del volontario culturale: «Una mano di valore»
Lo studio è stato voluto dal DECS per colmare la «lacuna informativa» sulla presenza e l'importanza del volontariato in questo settore.

BELLINZONA - Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), per colmare la «lacuna informativa» sulla presenza e l'importanza del volontariato in ambito culturale, ha pubblicato uno studio sul tema. Curato dall'Osservatorio culturale del Cantone Ticino, dall'indagine emergono diversi punti utili per capire meglio la distribuzione e l’importanza di questo fenomeno.

Gli operatori volontari sono la maggioranza - La sua marcata stabilità temporale conferma quanto il volontariato sia radicato nella storia e nella realtà culturale locale. «Ciò è rispecchiato - precisa il DECS - nel fatto che sei operatori culturali su dieci fanno capo all’attività di volontari». Se le motivazioni principali di tale pratica sono per lo più economiche, le ragioni che invece spingono i volontari a essere attivi nel settore sono soprattutto personali e sociali: «Il piacere di svolgere l’attività e di contribuire alla cultura, come anche aiutare e incontrare altre persone».

L'identikit - L’indagine permette di rilevare il profilo tipo del volontario che opera nel settore culturale: «Il 63% è di genere femminile», precisa il DECS. «Il 58% ha tra i 50 e i 69 anni e la maggior parte di loro è di nazionalità svizzera (94%), è attivo presso più di un’organizzazione (56%) e ha una formazione universitaria (39%)».

 

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