«Folgorato dall'Europa»

In una trentina, al cimitero di Balerna, hanno ricordato il giovane maliano ucciso dall'alta tensione ferroviaria.
In una trentina, al cimitero di Balerna, hanno ricordato il giovane maliano ucciso dall'alta tensione ferroviaria.
BALERNA - Sei anni fa, il 27 febbraio 2017, Youssouf Diakitè, giovane proveniente dal Mali, moriva nei pressi della stazione di Balerna, folgorato dalla linea elettrica ferroviaria, mentre nascosto sul tetto di un treno regionale cercava di continuare il suo viaggio verso Nord.
Questa mattina, una trentina di persone ticinesi e comasche si è trovata al cimitero di Balerna (dove si trova la tomba di Mohamed Qouyt, altro ragazzo morto sulla linea ferroviaria fra il Ticino e Como), per un ricordo.
«Le frontiere della Fortezza d'Europa hanno ucciso e continuano a uccidere - spiegano i promotori - nel deserto, nel Mediterraneo, sulla rotta balcanica così come sui percorsi ancora più vicini a noi».
Un’iniziativa, organizzata a cavallo del confine da Como Senza Frontiere (insieme con tante altre realtà) e pensata «per non dimenticare, per non permettere che si possa dire “'non sapevo'", per non rimandare a l'affermazione dei diritti a un futuro qualsiasi».






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