Cerca e trova immobili

CANTONELa stazione «senza barriere» è una presa in giro? «Meglio di niente, ma è insufficiente»

18.01.23 - 06:30
Lavori in corso tra i binari di Giubiasco. Ma la pendenza delle rampe «non darà autonomia a chi è in sedia a rotelle».
Tipress
La stazione «senza barriere» è una presa in giro? «Meglio di niente, ma è insufficiente»
Lavori in corso tra i binari di Giubiasco. Ma la pendenza delle rampe «non darà autonomia a chi è in sedia a rotelle».

BELLINZONA - È una stazione «senza barriere» quella che, secondo le FFS, si sta realizzando a Giubiasco. I lavori, iniziati la scorsa settimana, sono infatti volti a migliorare l’accessibilità per le persone con disabilità. Per inclusione andicap ticino le modifiche previste sono però «insufficienti». Le nuove rampe, con pendenze tra il 10 e il 12%, saranno infatti troppo ripide perché una persona in sedie a rotelle possa accedere ai binari senza l’aiuto di terzi.

«Migliorie insufficienti» - Inclusione andicap aveva presentato opposizione al progetto di FFS già lo scorso anno, proponendo l’installazione di ascensori. Cos’è successo nel frattempo? «Il progetto che le Ferrovie stanno seguendo resta quello che abbiamo contestato», spiega Caterina Cavo, responsabile barriere architettoniche di inclusione andicap. «Le nuove rampe permetteranno l’accesso ai binari per chi utilizza una sedia rotella elettrica, uno scooterino, e a chi è accompagnato. Meglio di niente, sì, ma è insufficiente». Una rampa troppo pendente, infatti, «non garantisce l’autonomia di chi utilizza una sedia a rotelle classica o di chi ha difficoltà motorie». Nonostante ciò inclusione andicap ha ritirato l’opposizione.

Per ora, o così o niente - La decisione, chiarisce Cavo, è stata presa sulla base di diversi aspetti. Giubiasco, in primis, non è un unicum: «Esistono delle regole a livello dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT) che permettono queste soluzioni. Questo perché il dislivello tra la quota del sottopasso e quella del binario è importante, e se la pendenza venisse ridotta le rampe risulterebbero troppo lunghe». In un incontro di confronto con l’UFT e le FFS, aggiunge l’architetto, «ci è inoltre stato fatto presente che, se avessimo bloccato il progetto, fino al 2029-2030 non si sarebbero potute apportare nemmeno le migliorie di base come l’innalzamento dei binari. La causa è un altro cantiere: quello per la realizzazione del terzo binario tra Bellinzona e Giubiasco». Mantenendo l’opposizione la situazione per quanto concerne la mobilità sarebbe perciò rimasta la stessa per parecchio tempo.

Si guarda avanti - L’associazione ha quindi accettato un compromesso. «Il progetto per ora parte così com’è, ma abbiamo ottenuto un impegno per un cambiamento futuro», sottolinea Cavo. L’UFT ha infatti posto un onere a carico delle FFS che prevede che le Ferrovie avviino, da subito, uno studio per l’implementazione dei lift alla stazione di Giubiasco. 

«Oltre l'aiuto» - Questo primo passo è un importante traguardo per inclusione andicap. «È importante fare qualcosa per le persone con disabilità, certo, ma è essenziale che si arrivi davvero a garantire l'autonomia di chi è disabile. E per questo occorre superare il concetto dell’aiuto da parte di altre persone».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE