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CANTONELa maturità ai tempi del Covid-19: non è stata una passeggiata

05.07.20 - 21:33
Due bocciati e oltre mille diplomati. È finito l'anno scolastico più pazzo di sempre. Il racconto dei ragazzi
Depositphotos (lightpoet)
È stata tutt'altro che una passeggiata la maturità ai tempi del Covid-19.
È stata tutt'altro che una passeggiata la maturità ai tempi del Covid-19.
La maturità ai tempi del Covid-19: non è stata una passeggiata
Due bocciati e oltre mille diplomati. È finito l'anno scolastico più pazzo di sempre. Il racconto dei ragazzi

BELLINZONA - Chi ha studiato fino all'ultimo, perché «non si sa mai». Chi nell'esame un po' ci sperava, «per mettersi alla prova». Chi invece – molti, certo – ha tirato un sospiro di sollievo. È la maturità al tempo del coronavirus.

Settimana scorsa in Ticino gli studenti di quarta superiore hanno ricevuto le note finali, e le scuole hanno festeggiato i diplomati migliori. Nel complesso, fanno sapere dal Decs, i maturati sono stati 1065, di cui 808 nei licei e 257 alla Commercio di Bellinzona. Il dato – al netto di 5 ritiri – è in linea con gli anni scorsi. La differenza è che sono stati tutti promossi "causa Covid", in base alla decisione del Cantone. Proprio tutti? No. Cinque allievi hanno dovuto sostenere un esame di recupero, per via di medie scolastiche particolarmente basse. Due soltanto, in tutto il Ticino, dovranno ripetere l'anno. 

Eppure non è stata una passeggiata. Lo assicurano i tanti allievi diligenti che, libri sul tavolo, hanno lavorato sodo per guadagnarsi le medie più alte del Cantone. Come Emma (media 5.8) che ha continuato a studiare anche dopo la fine delle lezioni. A settembre andrà al Poli di Losanna e «volevo assicurarmi di arrivare preparata» racconta. Anche Siria ha sempre continuato a studiare, «fino all'ultimo», ed è stata premiata per la media migliore del suo corso (5.61). «Abbiamo imparato a gestirci da soli, e non è stato facile» garantisce.

L'autonomia è la lezione più importante del Covid, senz'altro. «Ma anche la confidenza con la tecnologia ci tornerà utile» aggiunge Tosca (media 5.75) che a settembre andrà a studiare matematica al Poli di Zurigo. Maximiliane (media 5.6) invece farà medicina: l'emergenza del Covid non l'ha spaventata, anzi. Un poker di storie tutte femminili – sarà un caso? – che dimostra come la scuola, nonostante tutto, anche quest'anno ha fatto il suo lavoro. 

Emma Genova Coimbra, liceo di Lugano 1

 «L’inizio del lockdown è stato molto strano, perché la nostra scuola è stata chiusa da un giorno all’altro. Nessuno se lo aspettava», racconta Emma Genova Coimbra, 19enne di Pregassona. «Per me è stato difficile non vedere più i miei compagni. Eravamo una classe molto unita». Studiare da casa in compenso non è stato difficile, assicura: una volta che è stato annunciato l’annullamento degli esami di maturità ha deciso di concentrarsi sulle nozioni che le serviranno maggiormente al Politecnico di Losanna, che frequenterà a partire da settembre. Emma ha ottenuto la maturità liceale con la media del 5.89 nell’indirizzo di studio «scientifico» e vinto, insieme ad altri due compagni, il premio «Leonhard Euler» per la matematica.

Maximiliane Beyer, liceo di Locarno

Ha chiuso la sua esperienza liceale con ben quattro premi, per la media (5.6), il lavoro di maturità, e perché ha fatto tutto in tedesco, nella classe bilingue del Liceo di Locarno. Maximiliane Beyer ha deciso che da grande farà il medico, e l'emergenza Covid non la spaventa. «Anzi, mi ha motivata ancora di più» racconta. «Ho seguito gli sviluppi e quanto accadeva attorno a me con grande interesse». Anche a scuola, dove negli scorsi mesi non ha mancato di aiutare i compagni nello studio: «È stato bello collaborare, anche a distanza». Certo, lo stress non è mancato. «Abbiamo atteso con ansia per settimane di sapere se l'esame finale ci sarebbe stato o no - racconta -. Io personalmente credevo che almeno lo scritto ci sarebbe stato, e mi sono preparata comunque. Dispiaciuta? Un po' sì, perché l'esame è un momento importante. Ma capisco le motivazioni dell'annullamento». 

Siria Cereghetti, Liceo di Mendrisio

«È stato strano autogestirsi, dato che non che nella maggior parte dei casi non c'erano scadenze fisse. Inoltre le verifiche si sono interrotte con l'inizio della quarantena», spiega Siria Cereghetti, 19enne di Balerna. «Alcuni insegnanti hanno assegnato dei lavori da consegnare, ma la valutazione era solo a livello formativo, non faceva media». Lei alla fine è uscita con il 5.61, nell’opzione specifica biologia e chimica. Aiutata dal fatto che - racconta - «a casa ho una stanza mia e quindi sono riuscita a studiare in modo tranquillo, anche se in realtà non mi infastidiscono i rumori. Solitamente vado in biblioteca perché so che è un luogo dove non ci sono distrazioni».

Tosca Lepori, liceo di Bellinzona 

«Devo dire che quando ho saputo che l'esame non si sarebbe fatto, ho tirato un sospiro di sollievo» confessa Tosca Lepori di Giubiasco. Non che avesse da temere: con una media del 5.75, ha ricevuto il premio per l'opzione specifica di Fisica e Matematica al Liceo di Bellinzona. «Ma il fatto di non potermi preparare con i professori in presenza, come avveniva di solito al quarto anno, mi ha messo un po' d'insicurezza». In ogni caso è andata bene: il suo bagaglio formativo - ne è sicura - «non è inferiore per il fatto di non avere fatto un esame, dopo quattro anni di liceo non è quello a fare la differenza». A settembre inizierà a studiare matematica al Poli di Zurigo, e da questo anno si porterà dietro «una maggiore autonomia nello studio, e una maggiore confidenza con la tecnologia». Tutte cose che, nell'era del 5G e delle pandemie, possono sempre tornare utili. 

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