«Ora incrociamo le dita»

I campeggi hanno riaperto i battenti, oggi. L'associazione di categoria: «La stagione si può ancora salvare»
I campeggi hanno riaperto i battenti, oggi. L'associazione di categoria: «La stagione si può ancora salvare»
LOCARNO - Sono arrivati, alla fine. I primi camper e le prime roulottes hanno piantato le tende in Ticino, timidamente. Attesissimi dalle aziende del settore, che temevano questo momento non giungesse più.
E invece la data "x" è arrivata. Oggi, 6 giugno, i campeggi in Svizzera hanno potuto riaprire le porte ai turisti: assieme a cinema e piscine, sono tra le ultime strutture ad uscire dal lockdown imposto durante l'epidemia di Covid-19. Un trattamento "di sfavore" rispetto ad alberghi e ristoranti, che non ha mancato di sollevare polemiche nelle scorse settimane.
Le proteste sono servite? L'Associazione dei campeggi svizzeri aveva parlato di discriminazione e concorrenza sleale. Anche Ticino Turismo era intervenuta chiedendo a Berna una deroga per la Svizzera italiana (invano). I turisti e gli operatori del settore non hanno potuto fare altro che aspettare.
Ma la nuvola della sfortuna non sembra intenzionata a spostarsi. «Purtroppo la riapertura è coincisa con un weekend di brutto tempo» osserva NIcolas Pittet, proprietario del camping Melezza di Losone e vice-presidente dell'associazione di categoria. «Il livello di occupazione è soddisfacente, ma non certo al completo. L'importante era iniziare, comunque. I turisti sono arrivati e sono ancora più felici di noi, questo ci fa un grande piacere».
Ora non resta che incrociare le dita, e sperare nella meteo. «La stagione si può ancora salvare, almeno per quanto riguarda il Ticino» osserva Pittet. «Se non avremo bel tempo sarà un'ecatombe. Speriamo bene».









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