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LUGANOAvrebbe la possibilità di curarsi, ma la cassa malati non l’aiuta

02.12.19 - 10:16
L’assurda storia di una 37enne alle prese con una malattia degenerativa. Ora potrebbe avere finalmente una diagnosi. Eppure l’Atupri non le copre le spese
Deposit archivio
Avrebbe la possibilità di curarsi, ma la cassa malati non l’aiuta
L’assurda storia di una 37enne alle prese con una malattia degenerativa. Ora potrebbe avere finalmente una diagnosi. Eppure l’Atupri non le copre le spese

LUGANO – Una lotta infinita, contro i mulini a vento. È quella di una 37enne del Luganese opposta alla sua assicurazione malattia, la Atupri. La ragazza soffre di una malattia degenerativa rara. Non ha ancora una diagnosi chiara. Ma avrebbe la possibilità di sottoporsi ad alcuni esami decisivi in questo suo percorso. La Atupri le nega qualsiasi copertura. Senza darle spiegazioni precise. «Sono affranta. Sono mesi che mando email, c’è anche la mia neurologa che li tampina. E continuano a darmi picche». 

Una vicenda drammatica – La storia della 37enne in questione è particolarmente drammatica. Perché fino a qualche anno fa aveva una vita praticamente normale. Poi qualcosa nel suo organismo è cambiato. Logorandole i muscoli. Oggi si muove in sedia a rotelle. È una lottatrice. Ma non nega momenti di sconforto. «Il vero problema è che non so cosa ho esattamente. Non c’è una diagnosi precisa. Finalmente intravedevo la possibilità di averne una. Ma la mia cassa malati, che pago regolarmente ogni mese, mi nega qualsiasi copertura». 

La speranza – Per la 37enne i test in questione non equivarrebbero unicamente ad avere, forse, una definizione della situazione clinica. «Ma potrei anche finalmente cercare di curarmi, in base a quanto emergerebbe. Invece no. Non mi è consentito». 

Corrispondenza infinita – La corrispondenza tra la giovane donna e i collaboratori della cassa malati è infinita. Tio/ 20 Minuti ne è entrato in possesso. La 37enne non solo si trova confrontata con una serie di rifiuti ingiustificati. Ma deve spesso sollecitare le risposte di medici e specialisti che si rimbalzano le responsabilità l’un l’altro. «È terribilmente stressante per me questa situazione. Non so più cosa fare. Ogni volta mi scrive o mi contatta una persona diversa. E sempre con argomentazioni evasive». 

Si spera in una chance – Eppure, la 37enne si è documentata per bene, prima di inoltrare la richiesta ad Atupri. E cita la LAMal. «Io mi merito questa chance. Perché questi esami potrebbero cambiare veramente e concretamente la mia vita. Non sono esami fatti a caso».

La voce di Atupri – Ma come ne pensa l’Atupri? Tio/ 20 Minuti ha interpellato Neda Golafchan, portavoce della nota cassa malati. «Comprendiamo che in questa situazione deve essere fatto tutto il possibile dal punto di vista medico per influenzare positivamente il decorso della malattia. Tuttavia, solo i costi che soddisfano i requisiti di legge possono essere a carico dell’assicurazione sociale.  Nonostante ripetute valutazioni da parte dei medici di fiducia, non è stato possibile formulare raccomandazioni positive a favore dell’assunzione dei costi». 

Ci vuole concretezza – Le analisi genetiche sarebbero costose e l'Ufficio federale della sanità pubblica ha associato l'assunzione dei costi a diversi requisiti, a seconda dell’analisi. «Il prerequisito è sempre che vi sia un concreto sospetto di malattia, che può essere comprovato da analisi genetiche. Inoltre, dall’analisi genetica deve emergere che il risultato renda possibile un trattamento medico o che il trattamento precedente possa essere adattato».

Probabilità di “successo” – Insomma, ci deve essere una certa probabilità di “successo” con questi test. «Il medico curante deve essere in grado di spiegare come questi prerequisiti vengano soddisfatti. Solo allora l’assicurazione malattia può assumersi i costi per l’analisi genetica».

Requistiti che mancano – Nell’aprile 2019 il medico curante della paziente aveva presentato una domanda di assunzione dei costi delle analisi genetiche. «Poiché non è stato presentato né un concreto sospetto di malattia né le conseguenze terapeutiche che ne derivano, il medico di fiducia ha richiesto ulteriori informazioni. Nonostante il medico curante sia stato contattato due volte ai fini di un chiarimento, non è stato possibile dare risposta a queste domande. Nel mese di agosto, i medici di fiducia incaricati della valutazione hanno pertanto concluso che i requisiti per le prestazioni dell'assicurazione di base non erano soddisfatti».

Una reazione rabbiosa – La 37ennne è esterrefatta di fronte alle argomentazioni di Neda Golafchan. Furiosa. «I requisiti in realtà sono rispettati. Questo è stato spiegato alla Atupri sia dal mio medico curante, specialista neurologo, sia dalla sottoscritta. C’è tutto scritto. Mi stanno negando la possibilità di curarmi. E non hanno dato alcuna motivazione fondata. È una vergogna». 

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COMMENTI
 

francox 4 anni fa su tio
Non è passata la cassa unica, capisco che forse può spaventare. Si potrebbe fare un numero clausus, per esempio 10 casse malati (tanto per dividere il rischio). Decimiamo capi e capetti e azionisti troppo remunerati. Ecceccavolo, dovremo prima o poi trovare un modo per correre ai ripari.

francox 4 anni fa su tio
Risposta a francox
..anche se secondo me sarebbe meglio una sola.

volabas 4 anni fa su tio
Atrupi? Neda Golafchan? ma anche no.Fin quando ci sararanno tutte queste cassamalati, sara' sempre cosi, un po' come i vari supermercati, solo che qui non si vende merce, ma si opera sulla pelle della gente che purtroppo non sta' bene. E la politica certo non aiuta, d'altronde basta guardare quanti deputati siedono nei vari consigli di amministrazione di suddette casse. Mica vorranno far perdere il latte ad una mucca cosi redditizia.

Bayron 4 anni fa su tio
Sono anni che la mia Cassa malati è Atupri e personalmente ritengo sia una delle migliori che abbia mai avuto. Quando ho avuto bisogno é sempre stata presente anche per esami genetici facendomi partecipare con una certa quota.

rrs 4 anni fa su tio
Risposta a Bayron
Byron, lavori per caso per una cassa malati?

Bayron 4 anni fa su tio
Risposta a rrs
Assolutamente NO e ho votato per la Cassa malati unica. Dico solo che non ho mai avuto problemi con Atupri mentre in precedenza l’ho avuto con altre CM.

rrs 4 anni fa su tio
se si continua a scegliere questo scellerato modello assicurativo ad ogni referendum, delegando la salute ad un medico sociale che non ha speso un giorno in ospedale, non ci si può aspettare niente di meglio. Personalmente ho pagato quasi 100’000 chf di tasca mia dato che il medico sociale di Atupri non riconosceva effettivo un metodo valido in tutto il mondo è che si è invece rivelato validissimo a distanza di 10 anni.

Dioneus 4 anni fa su tio
Criminali e ladri.

Güglielmo 4 anni fa su tio
ma quanto costerà mai l'esame a cui deve sottoporsi la signora!? io non sono un trascinatore informatico che sa creare i consensi ma se qualcuno si mettesse di buona lena e creasse un "conto" chiamandolo magari ma vaffatuprì… anche se non sono ricco parteciperei volentieri ad aiutarla. se poi si boicottasse la cassa in questione, un valore aggiunto in più...

tip75 4 anni fa su tio
siamo il paese della vergogna ormai e la politica compiace e crea questi casini

KilBill65 4 anni fa su tio
Siamo alle solite, un paziente ha bisogno di cure importante, e le casse malati picche!!!!…..Bisogna ricordar loro , oggi diventata una lobby, che la facciano finita con queste storie….Dobbiamo tutti rifare la votazione e votare per una cassa unica!!!.....Perche' non se ne puo' piu' di aumenti, e sentire che non pagano cure a chi ne ha bisogno.

demon631 4 anni fa su tio
Prima della demenza della consigliera tre piedi che rendeva la cassa malati obbligatoria si avevano dei premi giusti poi il declino totale

demon631 4 anni fa su tio
Ok grazie per aver detto il nome della cassa, una delle casse più care sé non la più cara,usata da FFS, non farò mai un contratto con questa cassa. Ciao

Pongo 4 anni fa su tio
cassa malati = estorsione / truffa legalizzata poi non è manco detto che ti aiutano quando avrai bisogno

Bacaude 4 anni fa su tio
Queste sono le degenrazioni di un sistema basato sulle assicurazioni private. La sanità deve essere pubblica, alternativamente prepariamoci piano piano ad andare verso un modello statunitense.

Disà 4 anni fa su tio
Avesimo noi la facoltà di pagare o no ....

Zarco 4 anni fa su tio
Risposta a Disà
X Alessandro Milani!sulla ragazza in questione ovviamente sono dalla sua parte! Sul resto non saprei ..,comincino a pagarla tutti i morosi, perché tra questi molti la potrebbero pagare...ma preferiscono la bella vita!e poi lo stato sana.,,
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