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MONTECENERIBruciò nella Tesla sull’A2, il Tribunale federale riapre il caso

06.11.19 - 13:14
I giudici hanno accolto il ricorso presentato dalla moglie del 48enne tedesco che il 10 maggio 2018 perse la vita in autostrada
Rescue Media
L'auto in fiamme sull'A2, il 10 maggio 2018. Nell'incidente perse la vita un 48enne tedesco.
L'auto in fiamme sull'A2, il 10 maggio 2018. Nell'incidente perse la vita un 48enne tedesco.
Bruciò nella Tesla sull’A2, il Tribunale federale riapre il caso
I giudici hanno accolto il ricorso presentato dalla moglie del 48enne tedesco che il 10 maggio 2018 perse la vita in autostrada

MONTECENERI - Il ricorso è accolto. Il Tribunale federale ha deciso che il caso del 48enne tedesco che perse la vita sull’A2 il 10 maggio 2018 in un incidente d’auto a bordo di una Tesla non è ancora chiuso. 

A fine gennaio il procuratore pubblico ticinese aveva decretato l’abbandono del procedimento, ritenendo che l’incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. La Corte cantonale aveva poi respinto in maggio il ricorso della moglie della vittima, rilevando che non era stato possibile accertare l’esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso. Ma i giudici del Tribunale federale hanno annullato quella sentenza e hanno rinviato la causa per una nuova decisione.

L'incidente mortale - Il tragico incidente, lo ricordiamo, era avvenuto attorno alle 15.30 sull’A2 in direzione nord. L’uomo al volante della Tesla Model S aveva perso il controllo del veicolo pochi metri dopo la galleria del Monte Ceneri. Il tratto di strada era interessato da lavori in corso che prevedevano la deviazione della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. La Tesla aveva invece proseguito dritto, colpendo prima alcuni paletti e poi il guardrail. Si era poi ribaltata più volte, finendo a 120 metri dal punto di collisione. L’urto aveva provocato la combustione delle batterie e il veicolo si era incendiato, intrappolando fatalmente il 48enne proveniente dal Baden-Württemberg.

La battaglia legale della moglie - La moglie dell’uomo si è quindi rivolta ai giudici di Losanna con l’intenzione di riaprire il caso nei confronti dei responsabili della messa in circolazione della Tesla su cui è morto il marito. Sostiene che la Corte cantonale ha ignorato «i prospettati difetti del veicolo (insufficiente protezione delle batterie in caso di collisione e blocco delle maniglie delle portiere) e l’insufficienza della segnaletica stradale del cantiere».

Non è stata sentita - Per il Tribunale federale la Corte cantonale si è limitata a escludere l’esistenza di elementi imputabili a terzi quali causa dell’incidente - riconducibile solo al comportamento del 48enne alla guida -, ma non si è espressa su quanto portato davanti ai giudici dalla moglie, patrocinata dall’avvocato Paolo Bernasconi, violando il suo diritto di essere sentita. La Corte avrebbe dovuto «se del caso spiegare per quali ragioni non si giustificava di assumere le prove da lei portate, segnatamente per quali motivi sarebbero irrilevanti per l'esito del procedimento penale».

Il caso resta aperto - La causa è quindi rinviata alla Corte e il caso resta aperto. Lo Stato del Cantone Ticino rifonderà alla moglie del 48enne deceduto un anno e mezzo fa un'indennità di 3'000 franchi a titolo di ripetibili della sede federale. 

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