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CANTONESalari in nero: «Non solo ad Argo 1, fenomeno diffuso»

04.11.18 - 09:30
Le dichiarazioni dell'ex dipendente della società di sicurezza farebbero emergere un problema esteso sul quale però nessuno sembra essersi chinato fino ad ora
tipress
Salari in nero: «Non solo ad Argo 1, fenomeno diffuso»
Le dichiarazioni dell'ex dipendente della società di sicurezza farebbero emergere un problema esteso sul quale però nessuno sembra essersi chinato fino ad ora

LUGANO - Lo scandalo Argo1 ha portato a galla diverse questioni ancora da chiarire. In particolare - come riferisce oggi il Caffé -, vi è il tema dei pagamenti in nero riferiti e testimoniati dall'ex dipendente, Mario Morini, che hanno portato alla denuncia di Unia.

Alla Commissione parlamentare d’inchiesta, l'ex dipendente ha infatti dichiarato: «Posso dire che questa forma di pagamento in parte in bonifico e in parte in contanti e senza precisione nell’allestimento dei fogli paga è un sistema diffuso, per lo meno nelle aziende di piccola e media dimensione».

Il riferimento è chiaramente alle piccole e medie società di sicurezza privata. Ciò che il domenicale denuncia è il fatto che quello che sembra essere un fenomeno diffuso sia stato trascurato dalla magistratura, concentrata solo sulla società Argo1.

Morini alla Commissione di inchiesta aveva ben spiegato i sistemi di pagamento dei salari e delle ore supplementari. «In precedenza ero retribuito a tariffa oraria, 22 franchi e 50 lordi. Guadagnavo 100-110 franchi a serata per la sorveglianza di discoteche, eventi e concerti». Ad Argo 1 le cose cambiano. «Mi fu detto che avrei ricevuto 3’800-4’000 franchi al mese per il periodo d’impiego presso il Centro di Lumino. Si trattava di un salario netto. In effetti io non ho mai ricevuto un foglio paga mensile dal quale avrei potuto rilevare eventuali trattenute o altro. Io ricevevo il mio stipendio in parte a bonifico e in parte in contanti. Se ne occupava il responsabile della ditta in cui ero impiegato, che non era precisa nell’allestimento dei fogli di salario, come non lo era in precedenza».

Il domenicale a questo punto si chiede se sia ammissibile che sulle società di sicurezza, a cui Cantoni e Comuni affidano compiti anche delicati, non si eserciti una vigilanza in grado di evitare una violazione della legge così estesa e reiterata.

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