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CAMEDO«Viviamo con l’ansia di percorrere quella strada»

04.04.18 - 08:02
Non sono solo i frontalieri a lamentarsi della statale lungo la quale una coppia locarnese è stata uccisa da una frana. E intanto c’è paura per le attività economiche delle Centovalli
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«Viviamo con l’ansia di percorrere quella strada»
Non sono solo i frontalieri a lamentarsi della statale lungo la quale una coppia locarnese è stata uccisa da una frana. E intanto c’è paura per le attività economiche delle Centovalli

CAMEDO – «No, io non sono sorpreso della frana. Mi spiace per le vittime. Ma dalle nostre parti tutti si aspettavano una cosa del genere, prima o poi». In sintesi è il pensiero di Mario Manfrina, ex curatore del Museo delle Centovalli e del Pedemonte. A Camedo e dintorni, pochi giorni dopo il dramma di Pasqua, costato la vita a una coppia locarnese, sono più i dubbi delle certezze. «Perché per noi della regione la frontiera non esiste – ammette Giona Dellagana, giovane gerente del ristorante Grütli – la strada sul versante italiano, in fondo, è anche un po’ nostra. E ogni volta che ci passiamo non siamo tranquilli».

Sette chilometri di tensione – Dellagana si riferisce a quei sette chilometri che separano Camedo da Re. Quelli in cui si è riversata la furia della montagna, uccidendo Elena Scolari e Marco Brignoli, trovatisi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Dopo l’incidente, i frontalieri della zona di Re sono insorti contro le autorità italiane. Ma il problema non riguarda solo i quasi 1'500 lavoratori italiani che transitano ogni giorno da Camedo. «Io quella strada la percorro regolarmente – riprende Dellagana – ho la ragazza a Losanna. Ci devo passare per forza. Ora tutti si chiedono quando riaprirà. Ma non si può più fare finta di niente. È una strada in cui, tra l’altro, ci sono punti davvero critici, in cui due auto si scambiano appena. E le due vie di marcia non sono nemmeno divise».

Tra crepe e buchi – Mentre il sindaco di Centovalli, Ottavio Guerra, ha ancora di recente sottolineato i grandi investimenti fatti su suolo svizzero per mettere in sicurezza la situazione della viabilità, in Italia si punta il dito contro l’irresponsabilità dell’Anas, l’ente nazionale per le strade. «Forse la frana in sé non era prevedibile nel luogo specifico – dice Dellagana – ma da anni quella zona lanciava segnali eloquenti. Bastava dare un’occhiata ai muri di sostegno, pieni di crepe. O alle cunette, zeppe di buchi».

Turisti bloccati – La ferrovia riapre in queste ore. «Prima rispetto alla strada – aggiunge Manfrina – i danni ai binari e alla linea sono inferiori. E probabilmente è anche più facile metterli in sicurezza. C’è tanta confusione». E c’è pure chi è preoccupato per il turismo. «I nostri ospiti vallesani, ginevrini e vodesi, ad esempio, passano tutti da lì. Ora rischiamo di avere seri guai per l’economia della regione».

Futuro incerto – Tra chi rischia di avere pesanti ripercussioni economiche c’è Katia Rampazzi-Burland, gerente del distributore di benzina Eni, con negozio annesso, proprio a Camedo. «Sono amareggiatissima per la tragedia accaduta. E sono anche preoccupata per il futuro immediato della mia attività. Ho tre dipendenti. Da qui passa tantissima gente durante la stagione turistica. Quando nel 1993 ci fu una tragedia simile, la strada restò chiusa quasi due anni. Mi chiedo cosa potrebbe accadere, se il ripristino della normalità dovesse andare per le lunghe».

Strage sfiorata – Katia Rampazzi mantiene un tono critico sulla vicenda. «La gente ha paura a passare di lì. È davvero ora di fare qualcosa. È una strada fatiscente. Se la frana fosse caduta il giovedì o il venerdì santo, si sarebbe verificata una vera e propria strage. La strada in quei giorni era trafficatissima. Le autorità italiane sono state incoscienti».

L’esempio ticinese – «La cosa più assurda – conclude Dellagana – è che esiste già un credito per la manutenzione di quella tratta stradale italiana. Ma non si capisce perché finora non si sia fatto niente. Probabilmente, dal momento in cui inizieranno a fare i lavori, si dovrà circolare a traffico alternato. Sarà fastidioso. Ma è stato così anche quando sono stati fatti i lavori su suolo svizzero. E siamo riusciti comunque a portare a termine un’opera dignitosa e sicura».

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COMMENTI
 

miba 6 anni fa su tio
Cifre prese da internet e se fai un verifica veloce vedrai che Km più o km meno in sostanza le cifre corrispondono e cioè che la rete stradale ed autostradale italiana è 10 volte più estesa della nostra

miba 6 anni fa su tio
Risposta a miba
opssss, scusate postato al luogo sbagliato

raindog 6 anni fa su tio
Risposta a miba
Si certo perchè fare una strada in pianura padana costa come fare le gallerie...

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a miba
Non capisco il ragionamento. Di pari passo ai maggiori chilometri va la maggior popolazione....

miba 6 anni fa su tio
Risposta a raindog
Davo per scontato che sapessi anche dell'esistenza delle Dolomiti, degli Appennini, dell'Alto Adige, del Monte Bianco, delle litorali Adriatiche e Tirreniche ecc ecc. Evidentemente mi sono sbagliato

raindog 6 anni fa su tio
Risposta a miba
Non capisco il tuo atteggiamento, vuoi difenere l'indifendibile? cioè per te è normale che una frana spazzi via due vite per incuria? dopo molte denuncie fatte che attestano il degrado della zona?

miba 6 anni fa su tio
Risposta a raindog
Sii oggettivo e soprattutto coerente con quanto scrivi rispetto alla situazione REALE ED EFFETTIVA e cioè che situazione della rete stradale italiana è 10 volte quella svizzera e che quindi i parametri di giudizio non possono OGGETTIVAMENTE limitarsi a quello che fai tu (confrontare la pianura padana con le strade svizzere...). È caduta una frana (ne cadono tante in Italia, Svizzera ed ovunque) e sono purtroppo morte due persone. Che si tratti d'incuria, negligenza e/o burocrazia, rispettivamente se qualcuno ha delle colpe o meno, questo lo stabilirà la relativa inchiesta. Tutto il resto è solo "bla bla" e/o come nel tuo caso l'eterno hobby di sparare a zero non assicurandosi prima che i colpi non siano bagnati

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a raindog
Se non l'avessi notato in Italia se non ha una maglia e un pallone non ha importanza. È ovvio che finché i cittadini si faranno prendere per il cu1o dalla politica e dai capitalisti nulla cambierà. Quindi vedendo come è quella nazione sì è normale che queste cose accadano. È normale perché non è possibile controllare la natura, non è plausibile la reazione, mesi per sistemare la strada e anni per colmare una buca, e la riempono pure male. Io abitassi in Italia mi vergognerei e scenderei in piazza, ma probabilmente un c0gli0ne da solo non fa nulla. Buona fortuna italiani!

raindog 6 anni fa su tio
Risposta a miba
Non me ne frega niente continua a decantare i tuoi numeroni cosi ti senti in pace con la coscienza... sono i fatti che parlano, oggettivamente, lasciami con il mio hobby e attendiamo 30anni le indagini facciano il loro corso...

miba 6 anni fa su tio
Risposta a raindog
Un complimento: davanti all'evidenza hai appena scritto che non te ne frega niente e questo si commenta semplicemente da se. Ora però basta altrimenti rompiamo le scatole agli altri. Buona giornata

miba 6 anni fa su tio
Risposta a raindog
...e le conseguenze (purtroppo) si vedono eccome! Va beh, non puoi farci niente se dalla tua testa esce quello che esce. Comunque beati i convinti perché non sapranno mai che molti li assecondano per non perdere tempo (ed io ne ho già perso fin troppo) e quindi per la tua felicità odierna ti do completamente ragione. Passo, chiudo ed istruisciti un po' di più che così male proprio non ti farebbe :):):)

aquilasolitaria 6 anni fa su tio
Mi dici per favore in quanti sono arrivati a chiederti soldi in questi giorni per rifare la strada ? Io l ho fatta un paio di volte quella strada , ma ho visto più macchine straniere e Svizzere che Italiane transitare quindi dovremmo pagare un po` tutti il rifacimento stradale . Poi x quanto riguarda i badola come li definisce raindog , ti ricordo che sono stati propio loro a fare le strade e autostrade in Ticino quindi non dare aria alla tua bocca per niente . Il saggio dice : E meglio tenere la bocca chiusa e far credere di essere ignoranti , che aprirla e darne la certezza e .

Damdamc 6 anni fa su tio
Risposta a aquilasolitaria
1. La maggior parte di auto che percorrono la strada nel corso dell'anno sono italiane (e non è assolutamente un problema per quanto mi riguarda). Vedo la strada ogni giorno. 2. Ogni stato deve essere in grado di garantire a proprie spese la sicurezza delle proprie strade e di conseguenza dei propri cittadini.

raindog 6 anni fa su tio
Risposta a aquilasolitaria
eccola erano mesi che voleva scrivere sta frase... Ma ti rendo conto di cosa scrivi? I progetti sono fatti da studi di ingegneria e non improvvisati al momento, quindi se un progetto è realizzato bene potrei farlo anche io che non so tenere in mano un badile. Seguendo il tuo ragionamento perchè le strade in Italia fanno schifo? dovrebbero essere migliori di quelle in Ticino...

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a raindog
Gli ingegneri in Svizzera sovradimensionano all'impossibile, ci sono molti ingegneri italiani che lavorano in Ticino e la reale differenza fra Ticino e Italia è proprio la nazione. Tutto in Italia viene fatto male, in Svizzera non ti è nemmeno permesso.

Mirketto 6 anni fa su tio
Bisogna vedere se ci sono ancora i soldi.....

Mattiatr 6 anni fa su tio
In sintesi si sta proponendo di rifargli la strada a spese nostre?

raindog 6 anni fa su tio
E' cosi confinare con i badola...

miba 6 anni fa su tio
Risposta a raindog
Sai, c'è (forse) di meglio e c'è indubbiamente di peggio ma comunque noto che parli e scrivi proprio nella lingua dei "badola".....

raindog 6 anni fa su tio
Risposta a miba
indubbiamente di peggio è da vedere... soprattutto in Europa...

Lore62 6 anni fa su tio
Risposta a raindog
...se scrivi così, non hai visto e percorso le strade Andine... XD Il pericolo è dappertutto, la terra le montagne ecc... non sono stabili! anche la tua casa può crollare, la sicurezza totale e un illusione che si vende bene, ma NON esiste!
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