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L’ergoterapista respinge le accuse: «Ogni contatto aveva fine terapeutico»

Si è conclusa poco fa la prima giornata del processo a porte chiuse per coazione sessuale
Ti Press
L’ergoterapista respinge le accuse: «Ogni contatto aveva fine terapeutico»
Si è conclusa poco fa la prima giornata del processo a porte chiuse per coazione sessuale
LUGANO - «Il mio lavoro è di dare un certo tipo di autonomia, è questo l’obiettivo a cui miravo». È così che si è difeso l’ergoterapista di 52 anni a processo per coazione sessuale, sfruttame...

LUGANO - «Il mio lavoro è di dare un certo tipo di autonomia, è questo l’obiettivo a cui miravo». È così che si è difeso l’ergoterapista di 52 anni a processo per coazione sessuale, sfruttamento dello stato di bisogno e pornografia: oggi alle Criminali di Locarno, riunite a Lugano, ha respinto tutte le accuse. Nell’atto d’accusa, firmato dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, si parla di toccamenti nelle parti intime ai danni di sei pazienti, tra anziani e disabili. Toccamenti che, secondo l’imputato, «avevano soltanto fine terapeutico».

Nel corso della prima giornata di processo, che si è conclusa poco fa, il giudice Rosa Item ha in particolare fatto luce sui fatti. Da una parte c’era la versione delle vittime, dall’altra quella dell’ergoterapista. «Ho agito secondo le richieste dei pazienti, non si trattava di atti sessuali». E il 52enne, difeso dall’avvocato Daniele Iuliucci, ha dunque spiegato nel dettaglio le tecniche da lui utilizzate, ammettendo - in determinati casi - di aver sconfinato in altre discipline o di avere adottato anche una manipolazione da lui ideata (si tratta di una pressione al perineo per rafforzare la muscolatura del bacino): «Ho sfruttato tutti i mezzi che avevo a disposizione».

La perizia - «Nell’imputato non si rileva una patologia psichiatrica». Questa è la conclusione a cui è giunta la dottoressa Alessandra Canuto, che ha allestito la perizia giudiziaria. Il medico - sentito oggi in aula - non si è potuto esprimere su un eventuale rischio di recidiva: «Non c’è una risposta assoluta sulla questione, ma soltanto in relazione a un disturbo». Disturbo che, appunto, sarebbe assente.

Il dibattimento riprenderà il prossimo 4 dicembre, con l’intervento delle parti. Nel frattempo la difesa ha già annunciato che chiederà il proscioglimento dell’imputato.

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