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Massaggi osé? Versioni a confronto

La parola dei pazienti contro quella degli imputati. La ricostruzione dei fatti in aula
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Massaggi osé? Versioni a confronto
La parola dei pazienti contro quella degli imputati. La ricostruzione dei fatti in aula
LUGANO - Da una parte c’è la versione dei pazienti, che parlano di massaggi osé o toccamenti. Dall’altra quella dell’ergoterapista 52enne del Locarnese, secondo cui - in particolare per un caso - si trattava di movimen...

LUGANO - Da una parte c’è la versione dei pazienti, che parlano di massaggi osé o toccamenti. Dall’altra quella dell’ergoterapista 52enne del Locarnese, secondo cui - in particolare per un caso - si trattava di movimenti volti a superare la stitichezza. Nel processo a porte chiuse per coazione sessuale, stamani la Corte ha dunque voluto fare chiarezza sugli episodi denunciati da due delle sei vittime che avrebbero subito, nei primi mesi del 2017, gli abusi.

La Corte, presieduta dal giudice Rosa Item, si è soffermata soprattutto sul caso di un paziente che - come si evince dall’atto d’accusa firmato dalla procuratrice Margherita Lanzillo - sarebbe stato toccato tra la pancia e la zona pubica, sempre più in basso, in tre occasioni distinte. Ma l’imputato, patrocinato dall’avvocato Daniele Iuliucci, non ci sta: «Ho eseguito il massaggio due volte, non c’era intento sessuale. Me lo aveva inoltre chiesto il paziente, che si era anche detto soddisfatto del risultato: era riuscito ad andare di corpo».

Già in apertura del processo, la difesa aveva messo in dubbio la credibilità dei due pazienti in questione, poiché presenterebbero dei disturbi psichici che potrebbero alterare la percezione della realtà.

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