Canapa “light”: analisi di laboratorio a carico del venditore

Spese assunte dalle autorità soltanto nell’ambito di procedure che riguardano i consumatori
BELLINZONA - I 1’500 franchi per le analisi di laboratorio della marijuana commercializzata dalla Purexis di Manno restano a carico dell’imputato. Anche se le analisi hanno confermato che il valore di THC dei prodotti è inferiore all’1% previsto dalle legge. Le spese vengono infatti assunte dalle autorità soltanto nel caso di esami effettuati su canapa “light” trovata in possesso di privati cittadini. «Questa procedura non si applica invece ai venditori, per i quali le ipotesi di reato differiscono» ci spiega la polizia cantonale, parlando di possibile infrazione sia alla legge sugli stupefacenti (LStup) sia a quella sulla coltivazione della canapa e sulla vendita al dettaglio dei suoi prodotti (LCan).
Le spese di laboratorio in questione sono state inserite nel decreto d’accusa recentemente emanato nei confronti della ditta di Manno, che all’inizio di quest’anno aveva avviato la commercializzazione della canapa “light” senza essere in possesso di un’autorizzazione cantonale per la vendita (vedi correlati). «Questa è l’infrazione per cui è stato emesso il decreto» sottolinea la polizia. E aggiunge: «Le analisi erano necessarie anche per escludere un’eventuale commissione di un (ulteriore) reato nell’ambito della LStup, ma sono comunque un passo imprescindibile nell’inchiesta per l’infrazione alla alla LCan, quindi il loro costo rimane a carico dell’imputato». Questo perché, come detto, all’epoca l’azienda non era ancora autorizzata alla vendita.
Nel frattempo la Purexis è ancora in attesa del dissequestro della merce: si parla di oltre un chilogrammo di canapa “light” e altri prodotti derivati, quali semi alimentari, olio e foglie per tisane. La restituzione dei prodotti è prevista dal suddetto decreto d’accusa, ma viene attualmente negata a causa dell’opposizione inoltrata dall’azienda.



