Giordano Macchi, vicedirettore della Divisione delle contribuzioni, parla di problemi di calcolo, ma anche di spese dichiarate oltre i parametri
BELLINZONA – A fine mese scade il termine di inoltro della dichiarazione d’imposta. Ognuno deve trovare il tempo per raccogliere i documenti e compilarle. C’è chi sceglie i tradizionali moduli e, calcolatrice alla mano, compila con la penna i vari campi. Altri invece si affidano a e-Tax, la dichiarazione elettronica che ne facilita la compilazione. Giordano Macchi, vicedirettore della Divisione delle Contribuzioni, spende parole positive per incentivarne l’utilizzo: «Attualmente ne fa uso il 40-50% della popolazione. Guida in modo assistito il contribuente, lo aiuta molto, dà consigli e calcola automaticamente i risultati parziali e finali».
Gli errori “d’inserimento” - «Una grossa tipologia di errori – indica il signor Macchi – riguarda proprio la somma dei totali. Sono quelli che noi chiamiamo “errori d’inserimento”». Tra questi anche le cifre indicate ad una voce piuttosto che a un’altra, «ad esempio la rendita AVS dichiarata come “reddito da attività lavorativa”. Usando l’e-Tax questi refusi possono essere evitati».
I “coraggiosi nelle deduzioni” – Tutta un’altra categoria è quella degli “errori fiscali”, quelli che vengono corretti dal tassatore. Sono gli errori di chi in gergo viene chiamato “coraggioso delle deduzioni”, perché prova a inserire il maggior numero di detrazioni possibile per abbassare il reddito imponibile. «C’è una certa tendenza – spiega il vicedirettore - a essere coraggiosi con le deduzioni. È una malattia di tutti i contribuenti». Se la persona si reca al lavoro in auto, dichiara il costo delle benzina. Il tassatore dedurrà però solo il prezzo dei mezzi pubblici, se il contribuente non è impossibilitato a prenderli.
«Ci sono tre macro-categorie – commenta Giordano Macchi – che vengono affrontate “coraggiosamente”: le spese professionali, le deduzioni per “persone bisognose a carico” e le spese di gestione e manutenzione di immobili». Quando il contribuente sbaglia questi dati, l’Ufficio di tassazione esegue la rettifica, chiamata “ripresa fiscale”. «Uno prova a fare il furbo, è convinto di fare nel modo giusto o non ha letto le indicazioni. Noi non riusciamo nella maggior parte dei casi a determinare la causa dell’imprecisione».
Difficoltà – La compilazione delle imposte non è facile per nessuno. Soprattutto per i proprietari di un’abitazione che devono calcolare il valore locativo, indicare la sostanza immobiliare e gli interessi passivi. Ma anche chi ha genitori anziani e crede di potere dedurre le “spese per persone bisognose a carico”. Quando poi la legislazione cambia, le cose si complicano ulteriormente: «I figli agli studi possono essere dedotti – conclude Macchi – fino ai 28 anni. Se poi il ragazzo termina ad esempio la formazione universitaria in agosto, non è deducibile neppure parzialmente per quell’anno, in quanto al 31 dicembre non si trovava più nello status di studente».