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TICINO - ABRUZZO

I ticinesi nell'inferno bianco: «Qui è tutto bloccato»

I dieci volontari partiti da Riazzino all'opera per liberare il paesino di Befaro, bloccato da una settimana
I ticinesi nell'inferno bianco: «Qui è tutto bloccato»
Foto tio.ch-20minuti
Mezzi ticinesi al lavoro a Castelli
I ticinesi nell'inferno bianco: «Qui è tutto bloccato»
I dieci volontari partiti da Riazzino all'opera per liberare il paesino di Befaro, bloccato da una settimana
BEFARO (TERAMO) - Sono arrivati ieri sera: e subito sotto, a "far neve". Fino a mezzanotte, «quando le condizioni non permettevano di andare avanti». Poche ore di sonno, sveglia all'alba. I dieci volontari ticinesi partiti da&nb...

BEFARO (TERAMO) - Sono arrivati ieri sera: e subito sotto, a "far neve". Fino a mezzanotte, «quando le condizioni non permettevano di andare avanti». Poche ore di sonno, sveglia all'alba. I dieci volontari ticinesi partiti da Riazzino alla volta dell'Abruzzo sono all'opera dalle 5 di questa mattina (vedi fotogallery) per sgomberare le strade di Castelli, comune in provincia di Teramo da giorni nella stretta dell'inferno bianco. «Siamo molto motivati ma qui è tutto bloccato» spiega Giovanni Palmieri, raggiunto al telefono da tio.ch-20minuti. «Ora procediamo verso una piccola frazione che si trova da sette giorni interamente bloccata, con le comunicazioni saltate». 

Due metri di neve - La neve è «alta due metri» racconta Palmieri: «Ne avremo per tutta la settimana». Gli "spalatori" ticinesi, però, non si fanno scoraggiare. Anche perché l'esperienza maturata nelle Valli del Sopraceneri, li ha abituati a questo e altro. Spazzare neve per loro è anzitutto «la passione di una vita» racconta Danilo Cau, che ha organizzato la spedizione dal punto di vista logistico. «È difficile da spiegare, è una sfida. Si sta da soli con il proprio mezzo, contro le avversità, magari per 20-30 ore di fila senza dormire né mangiare. La soddisfazione di rendersi utili, di dare un aiuto, è enorme».

«Mancano i mezzi» - E in Abruzzo di aiuto ce n'è davvero bisogno. Perché a mancare, sottolinea Palmieri, «non sono tanto le braccia quanto i mezzi». Appena arrivati, i volontari ticinesi si sono accorti che «qui non ci sono strumenti adeguati e in pratica la situazione è ferma da una settimana». Sono tre per ora le frese portate sul posto dal gruppo di Riazzino, nei prossimi giorni ne arriveranno altre.

Aziende solidali - «In Ticino non abbiamo neve, quest'anno, ma per fortuna abbiamo i mezzi. Stiamo organizzando nuove missioni» spiega Cau, che precisa come si tratta «interamente di iniziative volontarie. Persone che hanno preso giorni di ferie per dare una mano, con la collaborazione di tante aziende che si sono mostrate sensibili». Si tratta (la citazione è doverosa) della Vedova Trasporti di Cevio, la Sabesa di Riazzino, la Cau Danilo Trasporti di Palagnedra, la Galante Sagl di Gordola, Claudio Tonini della Rascoswiss di Cavergno e Davide Bergamaschi (indipendente).      

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