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Le prostitute senza password: «O così, o niente»

L'allarme di MayDay: «Molte ragazze non sono in possesso dei loro dati personali. Li controllano i gestori dei postriboli»
foto zylberberg
Le prostitute senza password: «O così, o niente»
L'allarme di MayDay: «Molte ragazze non sono in possesso dei loro dati personali. Li controllano i gestori dei postriboli»
LUGANO - Dimmi la tua password, ti dirò chi sei (e ti avrò in pugno). Nell'era di internet c'è un account per tutto: anche per il sesso a pagamento. L'anno scorso sono state 343 le mail inviate in automatico dall'apposito sito de...

LUGANO - Dimmi la tua password, ti dirò chi sei (e ti avrò in pugno). Nell'era di internet c'è un account per tutto: anche per il sesso a pagamento. L'anno scorso sono state 343 le mail inviate in automatico dall'apposito sito della Confederazione alle prostitute notificate in Ticino. Servono alle professioniste del sesso per gestire il proprio profilo online: permessi, dati, comunicazioni ufficiali. Ogni mail contiene uno user name e un codice Pin. In teoria, le prostitute dovrebbero essere le uniche a conoscerli. Ma non è così. «Molte delle ragazze che lavorano nei postriboli e negli appartamenti a luci rosse non sono in realtà in possesso delle proprie password» denuncia Monica Marcionetti di MayDay.

Procedura non semplice - L'allarme è lanciato con cognizione di causa. Dal 2014, anno di introduzione dell'obbligo di notifica online, l'associazione assiste le prostitute con consulenze burocratiche e - a livello base - informatiche. «Cerchiamo di renderle autonome nell'utilizzo dei propri dati. La procedura per la registrazione sul sito della Confederazione non è semplice di per sé, inoltre è disponibile solo nelle lingue nazionali e in inglese» continua Marcionetti: «Per una ragazza rumena che viene per la prima volta a lavorare in Ticino può essere un problema».

Gli "intermediari" - Il problema vero, però, sono gli intermediari. Si tratta «per lo più di persone attive in Ticino, gestori di locali o di portali d'annunci erotici» i quali, spiega Marcionetti, «si offrono di svolgere la registrazione al posto delle dirette interessate, a volte gratuitamente, altre facendosi pagare dai 30 ai 50 franchi». Costi a parte, l'offerta è di quelle che "non si possono rifiutare". «Le ragazze non hanno scelta: sono le stesse persone che gestiscono i loro alloggi e i loro annunci a occuparsi delle notifiche online».

Questione di controllo - L'indirizzo mail fornito alla Confederazione, spesso, è proprio quello degli intermediari: le password così vengono inviate direttamente da Berna al postribolo o all'affittacamere. Che così hanno un controllo totale sulle ragazze. Quest'ultime «di frequente non conoscono nemmeno la propria password. E se reclamano, rischiano il posto. Questo accade in tutti i postriboli del Ticino e in molte delle camere in affitto a luci rosse» conclude la responsabile dell'antenna MayDay.

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