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CANTONEStudenti che non vanno a scuola: "Bigiare per noi è un gioco"

09.06.15 - 17:05
Ultimi giorni di lezioni: quante ore hanno marinato, quest’anno, gli studenti ticinesi?
Studenti che non vanno a scuola: "Bigiare per noi è un gioco"
Ultimi giorni di lezioni: quante ore hanno marinato, quest’anno, gli studenti ticinesi?
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LUGANO. A Chiara e Sofia, 16 e 15 anni, basta uno sguardo, sul treno che le porta da casa a scuola. «Ci capiamo al volo» spiegano «scendiamo e poi torniamo indietro: abbiamo dei posti nostri, dove non rischiamo di esser viste dai nostri genitori». In tutto, quest’anno hanno bigiato così «50-60 ore» ma «mai quando c’era un espe». Noa, 16 anni, si è limitato a una quarantina, e ha un trucco tutto suo: «Entro nella posta elettronica  dei miei genitori e scrivo alla scuola per giustificare l’assenza. Poi controllo dal mio iphone se arriva una risposta, e la cancello in diretta» racconta. Insomma i trucchi sono tanti: ma quanto bigiano, e come, gli studenti ticinesi? Quest'anno è andata peggio dell'anno scorso? 

Alle medie ... - Il fenomeno è «molto ridotto» secondo Francesco Vanetta dell’Ufficio dell’insegnamento medio: «Le sanzioni disciplinari non hanno superato la decina quest’anno nelle scuole medie, stabili rispetto agli anni scorsi, mentre quelle pecuniarie, da 200 franchi l’una, sono state tre in tutto il Ticino dal 2012 a oggi». 

"Troppo facile" - Il motivo? Lo spiega Mattia, 16 anni, al primo anno di liceo. «Alle medie bigiare era molto più difficile, praticamente impossibile: la scuola chiama subito a casa, cosa che al liceo non succede» spiega, e aggiunge: «Io l'anno scorso non ho saltato nemmeno un'ora. Quest'anno, in prima liceo, ne ho marinate circa una ventina». 

E al liceo ... - In effetti, stando a dati raccolti dai cinque licei cantonali, il tasso di assenza dalle lezioni (giustificate e non) si è attestato attorno al 6% del totale delle ore scolastiche l’anno scorso: dato leggermente inferiore nelle classi prime, e che sale fino al 10% nelle quarte. In pratica un'ora ogni dieci. Il fenomeno è «grosso modo stabile anche quest’anno e monitorato attentamente tramite il controllo dei registri» spiega  il direttore del liceo Lugano 1, Giampaolo Cereghetti. 

"Occorre sensibilizzare" - E a chi, come il 16enne Mattia, sostiene che «bigiare al liceo è troppo facile» perché «non sempre gli insegnanti fanno l’appello a ogni ora» la risposta non può essere che una: ogni scuola è una storia a sé, così ogni classe e ogni docente, ma «l’unico modo di combattere il fenomeno è far capire ai ragazzi che a perderci sono loro, sensibilizzandoli e responsabilizzandoli» conclude Cereghetti. 

Docenti, occhio - Un elemento chiave poi "è il comportamento dei docenti" sottolinea il direttore del liceo di Locarno, Fulvio Cavallini: "Ci sono insegnanti che pensano che il valore della lezione è solo nel voto, e di solito sono proprio questi a registrare il maggior numero di assenze: ecco allora che un confronto tra docenti può portare buoni frutti". 

Genitori avvisati - Infine, c'è il ruolo dei genitori: "In questo periodo dell'anno, ma soprattutto a Natale, ci arrivano richieste da parte di famiglie che partono una settimana prima per le vacanze - spiega Mauro Arrigoni, direttore del liceo di Mendrisio - noi rispondiamo che la frequenza a scuola è fondamentale: è ovvio però che se non lo capiscono i genitori, figuriamoci i ragazzi". Le conseguenze poi si vedranno nelle pagelle, fra pochi giorni.    

 

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