Al via il processo Baby Paradise

Chiamata a rispondere dalle accuse di ripetuta violazione del dovere di assistenza o educazione, ripetuto abbandono, ripetuta coazione e tentata truffa l'ex direttrice dell'asilo alle Assise Correzionali
LUGANO - Cinque anni fa scoppiò il caso Baby Paradise. L'asilo nido di Besso fu al centro di un'inchiesta avviata nell'aprile del 2005 su presunti maltrattamenti ai danni di diversi ospiti che suscitò scalpore.
Oggi il principale imputato, una signora di sessant'anni, sarà chiamata a raccontare alla Corte delle Assise Correzionali di Lugano la vicenda in cui è accusata di ripetuta violazione del dovere di assistenza o educazione, ripetuto abbandono, ripetuta coazione e tentata truffa pure ripetuta.
La donna respinge le accuse ed è difesa dall'avvocato Massimiliano Schiavi, che presenterà una controperizia realizzata da un pediatra ticinese. Accuse che saranno sostenute dal procuratore pubblico Clarissa Torricelli. I fatti si sarebbero svolti fra il 1999 e il 2005, prima nella sede di Cassarate del Baby Paradise, poi in quella di Besso.
Un'esperta canadese alla quale è stato affidato il compito di periziare l'attività dell'asilo nido, ha ricostruito gli anni in cui emergerebbero condizioni desolanti sulla custodia dei piccoli ospiti. Sessantasei le presunte vittime identificate nel corso dell'inchiesta e i cui genitori si sono già costituiti parte civile oppure figuratno ancora come parti lese.
Abbandonati al pianto e alle urla, isolati o lasciati dentro girelli e seggioloni, percossi in vari modi, schiaffi e sculacciate, costretti a cibarsi anche contro la loro volontà. Derrate alimentari scadute da parecchio tempo e clima inospitale completerebbero il quadro di una vicenda che ha suscitato dibattiti e confronti sulla gestione degli asili nido in Ticino.
Il processo inizia alle 9,30 di questa mattina e potrebbe durare tutta la settimana.




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