Permessi a pregiudicati UE. Ufficio permessi: 'Procedure complicate. Necessario più personale'

BELLINZONA - "Secondo gli accordi bilaterali le autorità cantonali possono chiedere il casellario giudiziale ai cittadini dell'UE che richiedono un permesso di dimora nel nostro Cantone solo in base a indizi e informazioni concrete che indicano che la persona in questione abbia dei precedenti penali". Questa la spiegazione che giunge dall'Ufficio cantonale dei permessi e dell'immigrazione attorno a un interrogativo piÛ volte posto in queste ore riguardo al permesso rilasciato a Antonio Barbieri, pluripregiudicato italiano autore della sparatoria di Losone.
Dunque se non si hanno motivi fondati per tale richiesta e impossibile procedere. Quando invece la richiesta proviene da un cittadino di paesi terzi, la presentazione del casellario giudiziale è d'obbligo.
"Adesso - spiega Attilio Cometta, caposezione dei permessi e dell'immigrazione - ci stiamo occupando di trovare delle soluzioni per poter avere delle informazioni sui richiedenti, sempre nel rispetto della legge, che ci permettano, se necessario, di chiedere l'estratto. Ma è una cosa che non si può certo improvvisare e vanno valutati molti aspetti". E questo ancora prima dei fatti di Losone. La procedura non sarebbe comunque semplice e richiederebbe personale in più. Inoltre i tempi per avere un permesso si allungherebbero, senza dimenticare che poi si tratterebbe di accordarsi con tutti i paesi dell'UE, e se con l'Italia potrebbe risultare relativamente semplice, dati i buoni rapporti che intercorrono tra il nostro Cantone e la vicina penisola, la cosa sarebbe meno semplice con gli altri paesi. Spetta naturalmente al potere politico valutare i costi e i benefici di tale operazione.
Cometta ha sottolineato che è comunque sbagliato associare il permesso concesso a Barbieri con il crimine da lui commesso. L'uomo avrebbe potuto trovarsi sul nostro territorio senza permesso e compiere il medesimo atto di sangue.




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