Siti d’incontri online, sparare nel mucchio per conoscere il maggior numero di persone?

Swissfriends.ch il più grande sito d'incontri online in Svizzera ha lanciato un paio di settimane fa la sua nuova campagna pubblicitaria, per il momento focalizzata su Zurigo. Nella hall centrale della stazione è stato collocato un enorme poster di 30 metri per 10 che al posto del classico cupido armato di arco e frecce, lo mostra armato di una mitragliatrice, un'arma più adatta a colpire gli innumerevoli cuori di coloro che si sono iscritti a questo sito.
Come si spiega il continuo successo dei siti d’incontri online?
“Se da un lato il mercato delle telecomunicazioni soddisfa i nostri bisogni di relazione, d'altro canto, il mercato contribuisce ad alimentarli e a creare sempre nuovi bisogni. Sono bisogni che si espandono con il mercato che dovrebbe servirli. Più relazioniamo e più avremo bisogno di relazionarci. Mai come oggi siamo infatti sommersi da relazioni di ogni tipo e ogni dove. Parafrasando la tesi di McLuhan, possiamo affermare che il media (il fatto di comunicare) conta oggi più del messaggio (i contenuti della comunicazione). L'essere interconnessi è la nuova forma di socializzazione. La facilità d'accesso, la convenienza, l'immediatezza dei contatti permettono l'instaurazione di relazioni confacenti alla sensibilità odierna, che predilige relazioni non impegnative, veloci, convertibili...occasionali. Per riprendere la sua introduzione, se una volta Cupido sceglieva il suo bersaglio, unico, e cercava di non sprecare il colpo, ora le relazioni si possono instaurare a raffica,"sparando" nel mucchio e cercando di centrare il maggior numero di bersagli: la qualità, verrebbe voglia di dire, sembra lasciare il posto alla quantità.”
A questi siti si iscrivono persone di tutti i tipi, una volta forse non era così, come spiega questa evoluzione?
“Il mercato delle telecomunicazioni come ogni mercato per vivere deve continuamente espandersi. Ed è così che la fascia d'età dei fruitori si è allargata verso i giovanissimi e verso i quarantenni di tutte le fasce sociali. "Sono connesso dunque esisto" (Jeremy Rifkin) sembra essere la cifra esistenziale dei nostri tempi. Va detto che la comunicazione telematica ha poi caratteristiche che la rendono molto attrattiva e fruibile: facilmente accessibile, disponibile nei tempi morti, paritaria (in internet le differenze di classe e di status sono ridotte, se non azzerate, così come la separazione tra chi produce un messaggio e chi lo riceve), interattiva, dinamica, aperta, universale, basata sullo scambio vicendevole. Insomma il grado di coinvolgimento e partecipazione è senz'altro maggiore e più stimolante che davanti alla televisione. Inoltre è possibile, per certi versi, operare una selezione più accurata (p.es. nelle comunità di interesse), che non nella vita reale (p.es. nel scegliere il nostro vicino).”
Spesso ci sono anche giovanissimi iscritti a questi siti, lei cosa pensa di questa tendenza?
“L'alfabetizzazione informatica è sempre più precoce. I giovanissimi imparano "naturalmente" a districarsi con le nuove tecnologie. La tendenza ha risvolti positivi legati all'apprendimento e all'abilità comunicativa, ma può presentare anche delle ricedute negative legate ad un'esposizione precoce a contenuti non adatti per la loro età, al rischio di subire seduzioni da adulti malintenzionati e, in determinati casi, ad un'eccessiva dipendenza dal mezzo informatico. Restare in contatto è ormai per molti giovanissimi un'esigenza per poter socializzare con i coetanei. Chi non partecipa corre il rischio di restare escluso e di sentirsi emarginato. Addirittura, l'avere il maggior numero di contatti sul proprio blog è diventato uno dei nuovi status symbol tra i giovanissimi (e non solo).”
Il fatto di poter caricare foto e video rende i siti più attraenti, come mai?
“Se la televisione era una finestra sul mondo, internet è una finestra dentro il mondo (pensiamo solo a goggle maps...). La semplicità tecnica di costruzione di un proprio sito, la tenuta di un blog, la facilità di disporre di immagini grazie alle nuove tecnologie consentono ormai il proliferare di siti sempre più attrattivi dal profilo multimediale e aggiornabili praticamente in tempo reale. Navigare è allora una continua scoperta, molto più avvincente di tante esperienze cosiddette reali.”
In effetti stando ai dati trasmessi da Swissfriends.ch sembrerebbe che incontrare qualcuno di speciale grazie a questi siti sia possibile…secondo lei è veramente così?
“In internet, ognuno è speciale, per definizione. La tendenza è infatti quella di comunicare solo una parte di sé, costruendo un identità virtuale e multipla, che non sempre corrisponde con quella reale. Spesso, non si comunica tanto tra persone reali, ma soprattutto tra personaggi (avatar, ma non solo) e proiezioni di sé.”
Qual è il pericolo?
“Il pericolo principale che vedo nei casi di un utilizzo smodato (soprattutto con giochi e navigazione frenetica) è di un'alterazione dello stato di coscienza. Come sostiene lo psicanalista francese Miguel Benasayag, l'abitudine ad uno stato di tensione emotiva e cognitiva suscitato da questo tipo di divertimento corre il rischio di provocare la tendenza ad annoiarsi di fronte a qualsiasi situazione che non esiga una soglia elevata di attenzione-eccitazione (il sintomo tipico dello zapping: è necessario che accada costantemente qualcosa). Diventa quindi difficile seguire una trama, interessarsi ad una storia. Il rischio è di un accresciuto disinteresse e disaffezione verso la realtà percepita come "imperfetta" e meno interessante della frequentazione mediatica, accompagnati da sensazioni di stress, come testimoniano diverse ricerche sulla salute (in questo caso non solo dei giovani).”
Questi siti stanno cambiando il nostro modo di pensare alle relazioni e all’amore?
“Questi siti non stanno cambiando solo il nostro modo di comunicare, ma hanno influenze profonde anche sulla percezione psicologica della realtà. Si sta passando rapidamente da una percezione sequenziale e lineare (legata alla cultura del discorso e della scrittura) ad una percezione psicologica simultanea, multisensoriale, in grado di trattare più informazioni allo stesso tempo. Il cambiamento non è forzatamente negativo. L'accesso all'informazione si accompagna alla sua relativizzazione. Nello spazio di un paio di generazioni si è passati dall'Encicolpedia (simbolo del sapere unico e unitario) a wikipedia, simbolo di un sapere work-in-progress, definito dalla comunità stessa degli utenti. Comunicare virtualmente è al contempo più facile (ci sono meno inibizioni, ci si può scoprire di più) e più difficile (mancanza dell'espressività corporale, mimica e gestuale che a volte rende ambigui i messaggi). La facilità di fare conoscenze virtuali non comporta necessariamente, proprio per la difficoltà e il sospetto del passaggio da una dimensione all'altra, l'aumento delle conoscenze fisiche. Per fortuna, l'amore rimane, almeno per ora, quella meraviglia che necessita una messa in gioco corporale e psicologica totale.”
Si tratta di un’evoluzione inevitabile nella nostra società in cui internet diventa sempre più importante?
“La tecnologizzazione della vita è una strada senza ritorno. Come società è possibile solo porre dei freni. Cercare di preservare delle aree franche animate dal desiderio e dalla riscoperta del corpo. Nell'epoca dello zapping, un altro freno necessario è la riscoperta della narrazione, come guida e ricucitura di frammenti e momenti disparati, come collocazione dell'uomo in una traiettoria di vita che non comprenda solo il presente, ma anche un passato e un futuro.”
Un consiglio per utilizzare questi siti senza esserne vittime…
“Fare attenzione ad esporre informazioni scritte o visive riservate e personali (è un attimo farle girare a mezzo mondo). Evitare la sovraesposizione della nostra intimità (che è un bene prezioso). Cercare di ascoltare l'altro e non solo sommergerlo dei nostri punti di vista. Fare attenzione con chi si comunica. In caso di molestie troncare la comunicazione, avvisare il moderatore, persone di fiducia o in casi gravi la polizia. Fare in modo che tali relazioni siano solo un complemento e non un sostitutivo delle relazioni in cui vivere la propria affettività. Limitare il tempo di fruizione, coltivare interessi salutari volti alla ricerca del nostro benessere psico-fisico.”



