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Madonna di Ré: nuovo istituto per la Fondazione
Madonna di Ré: nuovo istituto per la Fondazione
TICINO - Il Consiglio di Stato ha trasmesso al Parlamento il Messaggio che motiva la decisione della Fondazione Madonna di Ré. E noi?, di procedere alla costruzione di un nuovo istituto in Via Pizzo di Claro a Bellinzona. La nuova costruzione s...
TICINO - Il Consiglio di Stato ha trasmesso al Parlamento il Messaggio che motiva la decisione della Fondazione Madonna di Ré. E noi?, di procedere alla costruzione di un nuovo istituto in Via Pizzo di Claro a Bellinzona. La nuova costruzione sostituisce l’istituto esistente costruito all’inizio degli anni Settanta, su iniziativa del suo fondatore Don Giovanni Maria Colombo con l’intento di favorire l’integrazione tra giovani normo dotati, in formazione presso la scuola di Commercio di Bellinzona, e giovani con difficoltà e portatori di handicap.
L’opera del fondatore ebbe un seguito con l’apertura nel 1975 di un secondo laboratorio protetto a Piotta per disabili mentali, con possibilità di soggiorno in internato. Successivamente, nel 1989 l’attività venne estesa con l’apertura a Claro di un’altra struttura con laboratorio protetto e internato. Nel 2002 venne ampliata la struttura di Piotta. Le tre strutture offrono possibilità di vita in internato o esternato e di attività terapeutiche a 80 disabili adulti, assistiti da un’ottantina di dipendenti comprendenti: educatori, maestri socio professionali, operatori socio assistenziali, personale sanitario e personale per i servizi generali.
Nel Messaggio si propone la concessione alla Fondazione menzionata, di un contributo a fondo perso pari a franchi 4 milioni di franchi, quale contributo del Cantone alla spesa complessiva, ritenuta sussidiabile, che ammonta a franchi 11,1 milioni. L’ente promotore potrà pure beneficiare di un contributo federale a fondo perso di 3'016’300 franchi ai sensi dell’art 73 della Legge sull’Assicurazione invalidità. La quota parte del costo non coperto dai sussidi a fondo perso sarà coperto dal Committente, attingendo ai mezzi propri costituiti con la vendita di alcune proprietà, fra le quali quella su cui è edificato l’attuale istituto di Bellinzona.
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