Cerca e trova immobili
LUGANO

Spari al Consolato, s’indaga sulle armi

Real Press
Spari al Consolato, s’indaga sulle armi
LUGANO - La pistola calibro 9 impugnata mercoledì mattina al Consolato generale d’Italia a Lugano dallo psichiatra 46enne italo- svizzero e i due fucili mitragliatori con numerosi proiettili trovati nascosti in un armadio nella sua abitazion...
LUGANO - La pistola calibro 9 impugnata mercoledì mattina al Consolato generale d’Italia a Lugano dallo psichiatra 46enne italo- svizzero e i due fucili mitragliatori con numerosi proiettili trovati nascosti in un armadio nella sua abitazione di Brissago sono all’esame della polizia scientifica.

"Gli inquirenti - scrive oggi laRegione Ticino - stanno accertando la provenienza delle armi e se siano state acquistate con un regolare porto d’armi e nel rispetto dell’Ordinanza federale, ma soprattutto quale fosse l’intenzione dell’uomo, arrestato subito dopo il folle gesto che lo ha indotto a fare ingresso armato nella sede consolare e a premere per ben tre volte il grilletto".

Rimane infatti ancora sconosciuto il movente della folle azione, originata con tutta probabilità da uno scompenso psichico. Ed è per questo motivo che il procuratore pubblico Moreno Capella, titolare dell’inchiesta, ordinerà presto una perizia psichiatrica sul 46enne.

"Resta intanto ancora da accertare - aggiunge laRegione Ticino - se l’inchiesta rimarrà di competenza della Procura ticinese o se invece sarà ceduta al Ministero pubblico della Confederazione, visto che gli spazi consolari configurano una località estera e sottostanno agli Accordi di Vienna".

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE