Prostituzione, fenomeno lungo la linea di confine

LUGANO - Dalle ultime indagini che sta conducendo il procuratore pubblico Nicola Respini emerge - come scrive il CdT - che il fenomeno della prostituzione si sta spostando sempre più lungo la linea del confine tra il Ticino e l'Italia.
Non sarebbero coinvolte sole le ragazze ma tutto un microcosmo di personaggi che contribuiscono ad alimentare il fenomeno: persone che esercitano il ruolo di autista e accompagnano le ragazze sia in Ticino che in Italia, altri personaggi che si occupano del traffico e ritirano i soldi che le prostitute hanno incassato. Ci sono anche ragazze che non solo si vendono, ma si occupano anche di reclutare nuove leve nei paesi da cui provengono.
Un quadro che emerge dalle ultime indagini da parte della polizia cantonale. Il lavoro di Respini si sta concentrando su un'inchiesta che vede in primo piano un cittadino rumeno in carcere a Lecco e in attesa di estradizione in Svizzera, e due indagati (attualmente a piede libero) in Ticino. Quest'ultimi sarebbero un uomo italiano e una donna proveniente dall'Est.
Il rumeno sarebbe responsabile di un traffico di prostitute e la polizia ha accertato che sarebbero cinque le ragazze coinvolte in questi viaggi tra L'Est e il Ticino.
Il ruolo dell'uomo italiano, che è stato arrestato a Lugano, sarebbe stato invece quello di ritirare i soldi guadagnati dalle ragazze. La donna coinvolta invece aveva il compito di contattare le ragazze e fare loro da interprete.
Secondo Respini in Ticino sono numerose le mini-organizzazioni di questo tipo che lavorano a cavallo tra l'Italia e il nostro cantone.




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