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TICINOI migliori vini ticinesi: Stema Rosso e Malcantone Bianco

20.05.03 - 07:41
Vini ticinesi, ecco la classifica di Luca Maroni. Sul podio troviamo, nell’ordine, lo Stema Rosso del Ticino 200, il Malcantone Bianco 2001e il Malcantone Rosso 2000.
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I migliori vini ticinesi: Stema Rosso e Malcantone Bianco
Vini ticinesi, ecco la classifica di Luca Maroni. Sul podio troviamo, nell’ordine, lo Stema Rosso del Ticino 200, il Malcantone Bianco 2001e il Malcantone Rosso 2000.
Il noto enologo Luca Maroni, autore tra l’altro degli annuari e guide dei migliori vini italiani e del mondo dove ha classificato oltre 50'000 etichette sottoposte al suo giudizio dai maggiori produttori, trova “il bicchiere ticinese in gran forma a due anni dall’ultimo contatto”.

Nell’articolo “Ticino sempre più in alto” apparso recentemente sul periodico “The Taster of Wine and Food” dichiara “Ecco ciò che nessuno non più tardi di 5 anni fa avrebbe ritenuto pensabile e possibile: un Merlot ticinese difficilmente distinguibile da un Pomerol”. Il motivo, ha spiegato durante una trasmissione TSI del 3 marzo, è che “la viticoltura sta crescendo, ma stanno anche crescendo le capacità tecniche dei trasformatori” che danno vita a taluni vini di “grande polpa, grandi profumi e fragranze” e ciò in un numero superiore di aziende.

L’esperto è apprezzato internazionalmente per aver formulato l’analisi sensoriale del vino, l’unica procedura di valutazione spiegata apertamente, con cui stima ogni vino speditogli pubblicandolo gratuitamente sulle guide o sul portale web www.sensonline.com, indipendentemente dalla notorietà del produttore. Il metodo considera la piacevolezza del vino equivalente alla sua fruttosità, ossia a quanto richiama le caratteristiche dell’uva da cui deriva, perfezionata in sapidità, maturità ed integrità. Tale affinità con il frutto originario viene misurata assegnando un valore da 1 a 33 punti ad ognuno dei tre parametri qualitativi seguenti che vengono poi sommati per il giudizio finale:

 - la consistenza o concentrazione

Determina la quantità di gusti: quando un vino contiene maggiori estratti essenziali secchi dell’acino è più ricco di sapore. Se invece è diluito manca di personalità, di struttura, di persistenza e la tipicità dell’uva impiegata è meno percettibile.

 - l’equilibrio o la sensazione di maturità e morbidezza

Per manifestare maturità il vino deve avere in bilanciamento le parti dolci con quelle acide e/o amare. Più è equilibrato, più sarà rotondo, vellutato, non aggressivo, e verrà percepita una gamma maggiore di sapori. Al contrario eccessi di amaro o di aspro combinati con l’alcool amplificano il loro effetto pungente, raspante ed astringente, intorpidendo o prosciugando il palato, inibendo in tal modo i ricettori sensoriali, anche nei confronti delle pietanze accompagnanti.

 - l'integrità

E’ l’assenza di sensazioni non proprie dell’uva dovute a i residui della vinificazione (idrogeno solforato, lattoso, lieviti), contaminazioni (muffa, aceto, rifermentazioni), aggiunte (legno, fumo, anidride solforosa) e all’ossidazione, causata da procedure prolungate di vinificazione quali le attese in vasche, in botti o l’affinamento in bottiglia.

Negli ultimi sette anni il paese che forse si è maggiormente indirizzato alla fruttosità e ne ha incrementato la quota produttiva è l’Italia, dove, a differenza dei vini di concezione classica, il consumo di quelli freschi e morbidi, dunque meno livellati di gusto, è in aumento. Una simile preferenza è stata manifestata anche dai consumatori esteri: nei primi 10 mesi del 2002 l’export enologico italiano verso gli Stati Uniti è cresciuto del 15%, superando quello francese che utilizza meno tipologie e segue modelli uniformanti, ritenuti finora più prestigiosi.
Anche i vini ticinesi sono diventati più piacevoli: sulla guida 2001 erano generalmente criticati per la loro amarezza tannica ed ossidazione evolutiva e solo sette raggiungevano indici tra i 77 a 79 punti. Ora invece i produttori sono stati complimentati per il miglioramento complessivo dei tre parametri ed in particolare per la maggiore morbidezza e novità, meno uso di barrique, e per il recupero e la valorizzazione di varietà autoctone tipo Gamaret. Due hanno superato la soglia degli 84 punti necessari per ottenere la denominazione di vino-frutto assegnata per il superiore richiamo all’uva costitutiva, una qualifica rara conseguita nemmeno dal 5,5% della produzione d’Italia, paese leader di progresso fruttosità. Si tratta del Malcantone Bianco 2001 della Cantina Monti di Cademario e del rosso Stema 2001 delle Cantine Latini di Tremona. Entrambi sono prodotti in quantità modeste: il bianco in 7000 bottiglie di cui i 6000 commercializzati in Ticino sono rapidamente esauriti, il rosso invece è richiesto soprattutto fuori cantone e all’estero: delle 4000 bottiglie realizzate appena 600 rimangono da noi.
Qui di seguito la classifica dei vini ticinesi più piacevoli. Per la descrizione organolettica cliccare sul nome del vino.

di Rai Ravinder

 

 

 

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