Finanziamento all'aborto: netto no (69,8%) all'iniziativa
L'interruzione della gravidanza continuerà ad essere rimborsata dalla casse malati
BERNA - L'interruzione della gravidanza continuerà ad essere rimborsata dall'assicurazione malattia obbligatoria: l'iniziativa denominata "il finanziamento dell'aborto è una questione privata", lanciata da ambienti conservatori, è infatti stata sonoramente bocciata oggi con una percentuale del 69,8%. Solo Appenzello interno ha espresso parere favorevole, ma con una maggioranza molto risicata. L'affluenza alle urne su scala nazionale è stata del 55,6%.
A conteggio ultimato i voti contrari sono stati 2'019'033 e quelli favorevoli 873'603. Campione del "no" è risultato Vaud (nella misura dell'89,1%), ma tutta la Svizzera romanda si è schierata con forza con gli avversari dell'iniziativa: Ginevra con l'86,2%, Neuchâtel con l'83,9% e il Giura con il 79,7%. Anche cantoni considerati conservatori come Friburgo e Vallese hanno respinto la proposta di stralciare il finanziamento dell'aborto dal catalogo dell'assicurazione di base nella misura rispettivamente del 76,3% e del 70,8%. Sopra la soglia del 70% anche Zurigo. Chiarissimo l'esito della votazione in Ticino e Grigioni con percentuali di pareri negativi che si sono attestate al 67,3% e al 66,3%.
I "no" sono stati un po' più tiepidi a Uri (54,7%), Svitto (55,7%) e San Gallo (57,7%), mentre solo Appenzello interno ha approvato l'iniziativa nella proporzione del 50,9%.
Il responso dell'odierna votazione grosso modo ricalca - a ruoli rovesciati - l'esito della consultazione del 2 giugno 2002 sulla depenalizzazione dell'aborto: i sì furono il 72,6% e anche in quell'occasione Appenzello interno votò controcorrente (assieme al Vallese).
Evidentemente positivi i commenti del comitato che si era costituto per combattere l'iniziativa. "Sono molto felice", ha detto la presidente Babette Sigg Frank, "non mi aspettavo che il voto contrario assumesse queste proporzioni". L'obiettivo reale dei promotori, ha sottolineato, "era di proibire l'aborto". Non bisogna abbassare la guardia perché "torneranno sicuramente alla carica utilizzando altre leve".
Sull'argomento è intervenuta anche la Federazione dei medici svizzeri sottolineando come le donne che decidono di interrompere la gravidanza continueranno a beneficiare di cure di qualità elevata indipendentemente dalla loro situazione finanziaria.
Tra i partiti politici il PLR ha fatto sapere di essersi fortemente impegnato per contrastare questa "iniziativa insensata" che rappresentava "un attacco degli ambienti religiosi e conservatori" contro la depenalizzazione dell'aborto. Il voto degli svizzeri mostra che la cosiddetta "soluzione dei termini" e il finanziamento attraverso la cassa malattia beneficiano di una largo sostegno da parte della popolazione. Carmen Walker-Späh, presidente delle Donne PLR, ha spiegato che in tema di aborto si è votato due volte: ora le cose dovrebbero essere chiare.
Contento pure il PPD, secondo cui il voto ha mostrato come non vi sia nessuna necessità di modificare la legislazione in vigore, e soddisfatto il PS, stando al quale gli elettori hanno respinto un "attacco reazionario" dicendo nel contempo "no" a un indebolimento del principio della solidarietà .
Secondo l'Unione democratica di centro il rigetto dell'iniziativa era prevedibile. L'argomento avanzato dai promotori, secondo cui andava rafforzata la responsabilità individuale, non ha fatto breccia. L'iniziativa ha comunque avuto il merito di lanciare una discussione sul catalogo delle prestazioni mediche a carico dell'assicurazione obbligatoria.
Nel 2012 in Svizzera sono stati praticati 10'853 aborti, con un tasso che risulta tra i più bassi d'Europa.
