Erano grandi esperti i due morti in tuta alare
Week-end di sangue per gli sport estremi. Morta anche una donna durante un salto in base jump.
BERNA - L'identità di Ludovic Woerth è stata rivelata oggi dalla stampa svizzera, mentre la sua morte era stata pubblicata sul web già da sabato.
L'uomo, un 34enne alsaziano originario di un villaggio Haguenau (Bas-Rhin) morto in un incidente con la tuta alare nell'Oberland bernese, aveva scoperto gli sport estremi all'età di 20 anni. Woerth abitava a Magland, a circa 20 km da Ginevra.
Chiamato "Videoman" dai suoi conoscenti e seguaci, il 34enne usava filmare i suoi salti con una videocamera sulla testa. Assieme a lui (e morto con lui) c'era un neozelandese, egualmente noto nel mondo della "tuta alare", di nome Dan Vicary, di 33 anni.
Quest'ultimo, come Ludovic Woerth era un professionista dello sport estremo con centinaia di salti all'attivo. Anche lui viveva in Svizzera, a Lauterbrunnen, nel canton Berna, da tre anni. Qui aveva aperto un negozio specializzato in sport estremi.
Il terzo uomo, che ha saltato assieme a loro da un elicottero, è in ospedale, gravemente ferito. La sua identità e la nazionalità non sono state rivelate.
20 morti l'anno - Il particolare sport della "tuta alare" provoca ogni anno una ventina di morti. Solo lo scorso agosto 2013, Mark Sutton, che si era lanciato da un elicottero durante le Olimpiadi di Londra 2012 travestito da James Bond, era rimasto ucciso dopo un lancio sulle Alpi svizzere.
Week-end assassino - Lo scorso fine settimana è stato particolarmente crudele nei confronti dei praticanti di sport estremi. Una svizzera 35enne è morta domenica dopo un salto in "base jump".
Per qualche ragione si è trovata in in una situazione di instabilità mentre era in volto ed è finita col colpire la parete di roccia. Quindi si è schiantata al suolo. L'impatto, purtroppo, le è stato letale.
(Video: volo in tuta alare sotto l'Aiguille du Midi)
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