La Pamp vittima di imitazioni a New York

Sono stati venduti falsi lingotti d'oro timbrati con il sigillo della società svizzera con filiale a Castel San Pietro
GINEVRA - La Fonderia Pamp di Castel San Pietro è stata vittima di imitazioni a New York la scorsa settimana. Nella Grande Mela sono stati infatti acquistati una dozzina di falsi lingotti d'oro timbrati con il sigillo della società ginevrina, con filiale a Castel San Pietro. In realtà si trattava semplicemente di lingotti di tungsteno placati in oro, scrive oggi il New York Post. Insomma un metallo industriale noto per avere quasi la stessa volumetria del metallo giallo, ma di valore economico nettamente inferiore, visto che supera appena un dollaro l'oncia, contro i 1765 per l'oro.
"È la prima volta che il nostro marchio è confrontato con un simile incidente - ha dichiarato a Le Temps Mehdi Barkhordar, direttore di PAMP - certamente si tratta di un incidente grave, ma bisogna anche dire che il numero dei lingotti in questione è ancora molto limitato rispetto ai milioni che produciamo ogni anno."
Descritto dal New York Post come uno studente della Columbia University che seguiva un corso magistrale di ingegneria chimica, Ibrahim Fadl ha spiegato al quotidiano americano di aver comprato quattro lingotti con il marchio Pamp da un mercante russo già da lui conosciuto per avere avuto rapporti d'affari in passato. "Noi non conosciamo questo signor Fadl e non sappiamo chi sono i falsari, ha precisato Mehdi Barkhordar - Se lo sapessimo li avremmo già denunciati alla giustizia".
Stephan Müller, specialista per il segmento ETF presso Swiss & Global Asset Management ed esperto di metalli preziosi, ha spiegato che per "ogni acquisto o vendita di oro, un sistema d'ultrasuoni permette di valutare la purezza dei lingotti". Secondo Müller in un circuito chiuso come quello svizzero, in cui i lingotti si scambiano tra le banche, ogni lingotto d'oro è sicuro al 100%.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!