Assassino su Bumble con nome falso: «Obbligatorio verificare l'identità»


L'uomo è iscritto alla nota app di dating sotto falso nome. L'UDC chiede alla politica di intervenire.
L'uomo è iscritto alla nota app di dating sotto falso nome. L'UDC chiede alla politica di intervenire.
ZURIGO - «Un violentatore e assassino può conoscere online e incontrare donne inconsapevoli di chi si trovano di fronte. È sconvolgente».
Gli incontri sotto falso nome - A dirlo è la madre di una vittima di B.V. condannato tempo fa a 12 anni e mezzo di carcere per omicidio e violenza sessuale (e uscito di prigione dopo sette anni). La donna è venuta a sapere che, appena scarcerato, l'uomo si è iscritto a Bumble, un'app di dating molto usata, e incontra diverse donne sotto falso nome.
Meno protezione dati - La notizia ha prevedibilmente suscitato una reazione politica. La consigliera nazionale UDC Nina Fehr Düsel, assieme ai giovani democentristi del canton Zurigo, ha chiesto una deroga sulle normative legali sulla protezione dei dati in caso di gravi reati violenti: «La sicurezza della nostra popolazione e delle vittime non può più essere sacrificata a una protezione esagerata degli autori di reato», afferma la giurista.
La proposta - Secondo i promotori, «si potrebbe immaginare una verifica dell'identità al momento della registrazione attraverso una scansione senza memorizzazione dei dati.» In questo modo si potrebbero effettuare anche verifiche dell'età e migliorare così la tutela dei minori. «Se le aziende si sottraggono alle loro responsabilità, la politica allora deve intervenire e agire.»
Secondo Naemi Dimmeler, presidente dei Giovani dell'UDC del Cantone di Zurigo, «è un insulto per tutte le vittime se un assassino e violentatore condannato può adescare donne sotto falsa identità e lo Stato, per di più, lo protegge».