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ZURIGOPedofilia, condannato un ex clown e collaboratore ecclesiastico

11.04.22 - 20:30
Per il 55enne sei anni di carcere rinviati. Dovrà seguire una terapia stazionaria. E non sarà internato
Depositphotos (photographee.eu)
Fonte ats
Pedofilia, condannato un ex clown e collaboratore ecclesiastico
Per il 55enne sei anni di carcere rinviati. Dovrà seguire una terapia stazionaria. E non sarà internato

ZURIGO - Un 55enne ex clown e collaboratore ecclesiastico è stato condannato a sei anni di reclusione, rinviati a favore di una terapia psicologica stazionaria, per ripetute aggressioni pedofile. Il tribunale cantonale di Zurigo ha rinunciato all'internamento, contrariamente a quanto richiesto dall'accusa.

La corte ha giudicato lo svizzero colpevole di ripetuta coazione sessuale, ripetuti atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, atti sessuali con fanciulli e pornografia. L'uomo non potrà più svolgere attività con bambini e giovani e dovrà versare alle sue tre vittime, la figlia biologica che aveva circa sei anni al momento dei fatti nonché il figliastro e un corista della chiesa (circa 10 anni), una riparazione per torto morale per complessivi 35'000 franchi.

Minaccia di internamento
La seconda istanza ha in massima parte confermato la sentenza del tribunale distrettuale di Meilen (ZH). Pure lei ha rinunciato all'internamento. Tuttavia, ha esplicitamente minacciato l'uomo di internamento se dovesse tornare a commettere questo genere di reati. In questo contesto il 55enne dovrebbe essere motivato a seguire la terapia psicologica, ha affermato il presidente della corte.

L'avvocato della difesa ha chiesto l'assoluzione dalle accuse di coazione sessuale e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere e una condanna a due anni di prigione con la condizionale e una terapia ambulatoriale. Il pubblico ministero ha invece chiesto una pena detentiva di sette anni e mezzo e l'internamento.

L'uomo dagli anni 1980 è stato condannato tre volte per reati di pedofilia. Ma poiché tutte le relative sentenze risalivano a oltre dieci anni, non figuravano più nel casellario giudiziale. Questa è una delle ragioni per cui la pena risulta relativamente mite. Un'altra è che l'uomo ha riconosciuto i ripetuti atti sessuali.

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