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SVIZZERAViolenza giovanile: preoccupa l'uso incontrollato delle armi da taglio

20.10.21 - 14:38
Si verificano con sempre più frequenza fatti di sangue in cui i giovani brandiscono un coltello.
Keystone
Violenza giovanile: preoccupa l'uso incontrollato delle armi da taglio
Si verificano con sempre più frequenza fatti di sangue in cui i giovani brandiscono un coltello.
Il 2020 è stato un anno da record e anche il 2021 la tendenza sembra confermarsi. L'esperto: «I coltelli sono un mezzo per simboleggiare virilità e potere».

ZURIGO - Wädenswil (maggio), Zurigo (luglio), Geuensee (settembre) e ancora Zurigo, alla stazione di Stadelhofen, tre giorni fa. Le località appena citate sono solo alcune (ma sicuramente non le uniche) che sono state teatro di risse fra giovani. Zuffe che si sono concluse con ferimenti e/o uccisioni dovuti a un'arma da taglio. Mai come lo scorso anno e questo anno (per il 2021 le statistiche ufficiali non sono ancora disponibili) gli episodi di violenza giovanile con un coltello sono stati così diffusi in Svizzera.

2020 da record - Negli ultimi anni gli omicidi (tentati o riusciti) da parte di minorenni con armi da taglio sono in costante aumento. Se le statistiche sulla criminalità hanno registrato solo tre casi nel 2017, nel 2020 ce ne sono stati ben 36. Il precedente record risale al 2011, quando erano stati registrati 13 casi (la statistica è disponibile solo dal 2009). Nella fascia d'età fra i 18 e i 24 anni, lo scorso anno sono invece stati registrati 39 casi più del doppio rispetto al 2015 (19). Anche qui c'è quindi stato un aumento, anche se meno marcato. Complessivamente, il numero di reati di questo tipo commessi da giovani sotto i 24 anni è passato in un anno da 32 (2019) a 75 (2020). Più del doppio. Le statistiche mostrano che c'è stato un aumento anche delle lesioni fisiche gravi subite dai minorenni, da 57 casi nel 2016 a 111 casi nel 2020.

Appartenenza al gruppo e virilità - Come detto i dati per il 2021 non sono (evidentemente) ancora disponibili. Ma, contattato da 20Minuten, il portavoce della Polizia di San Gallo Hanspeter Krüsi ha confermato l'andamento: «Posso confermare l'impressione che i crimini violenti con coltelli siano aumentati negli spazi pubblici». Il quotidiano svizzero-tedesco ha pure interpellato il ricercatore ed esperto Dirk Baier. Anche lui osserva che sono sempre più i giovani che portano con sé un coltello. Le ragioni sono da ricercare innanzitutto nel "senso di appartenenza" al gruppo: «I coltelli sono un semplice mezzo per simboleggiare virilità e potere. E possono essere usati per spaventare rapidamente una controparte», osserva. C'è poi la sempre più massiccia presenza di influencer che postano foto o video sui social e che i giovani vogliono emulare. 

Meglio averlo dalla parte del manico - Quasi sempre i coltelli impiegati nei reati sono illegali, prosegue l'esperto. «Si tratta di coltelli a farfalla o a serramanico, che a differenza di quelli da cucina permettono di dimostrare di essere un ragazzo pericoloso». Per contrastare il problema, Baier suggerisce da un lato maggior prevenzione, dall'altro di arginare il "mercato" di queste armi: «I canali di vendita devono essere controllati meglio e potrebbero essere utili maggiori controlli sulle persone da parte della polizia».

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