Divieto d'entrata per un trafficante d'armi ucraino

Per i giudici di Mon Repos la via del ricorso di diritto pubblico non è attuabile contro decisioni del Consiglio federale
LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha deciso di non entrare in materia in merito al ricorso di Leonid Minin, un trafficante d'armi internazionale ucraino. Lo scorso novembre, il Consiglio federale ha confermato un divieto d'entrata in Svizzera per un periodo di 15 anni per motivi di sicurezza interna ed esterna del paese.
In una sentenza pubblicata oggi, i giudici di Mon Repos indicano che la via del ricorso di diritto pubblico non è attuabile contro decisioni del Consiglio federale.
L'Ufficio federale di polizia (fedpol) ha pronunciato questo divieto nel maggio 2014. Dopo un primo ricorso da parte del trafficante davanti al Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), il Consiglio federale ha confermato la decisione lo scorso novembre.
Il TF non è entrato in materia nemmeno sulla richiesta di Minin di consultare l'intero dossier sul caso. La domanda era già stata respinta nel settembre 2017 dal Dipartimento federale delle finanze (DFF), incaricato di esaminare i ricorsi del trafficante ucraino.




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