Incidente in Kosovo, l'assicurazione non paga
Le prestazioni garantite dalla "carta verde" sono valide soltanto per le regioni della Serbia controllate dal governo di Belgrado, afferma il Tribunale federale
LOSANNA - Le prestazioni assicurative garantite dalla "carta verde" sono valide soltanto per le regioni della Serbia controllate dal governo di Belgrado. Secondo il Tribunale federale (TF), le indicazioni al riguardo figuranti sul certificato di assicurazione sono sufficientemente esplicite: gli incidenti della circolazione avvenuti nel Kosovo non sono coperti.
Con questo argomento, la Corte suprema ha respinto con una sentenza pubblicata oggi il ricorso di un kosovaro residente in Svizzera, che nel 2007 ha subito un incidente in patria mentre viaggiava quale passeggero nell'automobile appartenente al suocero, un connazionale residente a Ginevra.
Rimasto tetraplegico in seguito all'incidente, l'uomo beneficia delle prestazioni dell'assicurazione invalidità e delle prestazioni complementari federali. Il kosovaro ha inoltre ricevuto 90'000 franchi dall'assicurazione supplementare di transito per la vettura, che si è costretti a concludere ai valichi doganali del Kosovo.
L'uomo ha anche chiesto il versamento di un importo di 54'000 franchi alla compagnia presso la quale era assicurata l'automobile. Per ottenerlo, l'uomo ha argomentato che la "carta verde" non menziona in modo sufficientemente chiaro l'assenza di copertura per il Kosovo.
Sul certificato internazionale in questione - ha sottolineato - è ancora menzionata l'Unione statale di Serbia e Montenegro, che in realtà non esisteva più nel 2007 al momento del rilascio della "carta verde", in seguito all'indipendenza del Montenegro nel 2006. Il nome di Serbia e Montenegro non essendo stato stralciato dal certificato, si può desumere che la copertura assicurativa è garantita anche nel Kosovo, ha sostenuto il ricorrente.
Confermando il punto di vista della giustizia ginevrina, il TF rileva l'esistenza di un codicillo, in cui è dichiarato esplicitamente che la copertura garantita dalla "carta verde" è valida esclusivamente nelle regioni serbe controllate da Belgrado. All'epoca, invece, il Kosovo era sottoposto ad un'amministrazione civile internazionale, sotto l'egida dell'ONU.
Secondo i giudici federali, l'uomo non poteva ignorare la situazione politica del paese di origine, nel quale ha d'altronde soggiornato a più riprese prima dell'incidente. Conosceva inoltre, per esservi già stato confrontato, l'obbligo di concludere un'assicurazione supplementare per l'autovettura, imposto all'ingresso in Kosovo. Da questi elementi poteva desumere che la copertura assicurativa non era garantita nel Kosovo. Nel dubbio - rilevano i giudici - egli avrebbe dovuto informarsi presso la compagnia d'assicurazione prima di intraprendere il viaggio.



