Terrorismo telefonico: i call center in Kosovo
In Kosovo cercano germanofoni a 400 euro per fare telemarketing in Svizzera
BERNA - Chiamate perse da numeri strani? È la solita storia, si tratta di call center senza scrupoli che pretendono addirittura li si richiami. Questa volta ci risponde Alberto, dipendente della Suisse Call e spiega di lavorare per Helsana e Visana. Ma la faccenda è diversa: Alberto, si trova a Pristina in Kosovo. Il nome della società per cui lavora non è un caso, sfrutta l’assoluta assonanza con il call center svizzero Swiss Call. «Più volte ci hanno chiamato persone per protestare, ma non sapevamo nemmeno cosa stesse accadendo», ci spiega Patrick Dütschler, Ceo di Swiss Call. «Abbiamo assunto un avvocato per procedere contro questa società».
Dürtschler ci spiega anche il modello di business di questi operatori esteri: «Assumono collaboratori germanofoni e li fanno spacciare per agenti delle principali assicurazioni svizzere». Ogni volta che si fissa un appuntamento, incassano una commissione.
Annuncio in Kosovo - Questo trova conferma da un inserzione trovata da 20 Minuten in Kosovo: «Stipendio base 400 euro. Dal 15˚ in poi, 10 euro per appuntamento fissato». Come vi abbiamo già raccontato, sono dei consulenti assicurativi indipendenti ad affidarsi a queste società: quando avevamo accettato l’appuntamento, si era presentato un consulente di Chiasso.
“Non siamo noi” - Al telefono, però, si spacciano per casse malati. «È falso che Suisse Call chiami per nostro conto», dichiara Stefan Heini, portavoce di Helsana. L’assicuratore spiega che potrebbe lavorare con call center indipendenti, ma ne sceglierebbe di seri, operanti in Svizzera e con una alta qualità. Lo stesso ci spiega
Visana. «Deve essere chiaro che questi call center non sono autorizzati da noi», afferma il portavoce David Müller. Visana, spiega, lavora con degli intermediari. «Lasciatemi spiegare così: senza intermediari non è possibile, ma anche con è molto difficile».
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