Apologia del Nazismo, poliziotto licenziato
L'ufficiale glorificava il Terzo Reich sui social network. Il suo avvocato ha fatto ricorso, mentre il sindacato UPCP critica la decisione del Dipartimento federale della difesa
GINEVRA - La nomina di Adolf Hitler, il 30 gennaio 1933, a Cancelliere, secondo un poliziotto ginevrino era "l'inizio di tutto". Per l'80esimo di questo evento, il militare aveva così augurato un "buon compleanno al nostro Impero".
Queste parole, e altre - lusinghiere - sui campi della Waffen SS, ma anche le foto del Führer e messe in scena dal sapore estremista postate su Facebook sotto lo pseudonimo "Hussar Noir", hanno messo l'agente in cattiva luce.
In un primo momento era così stato trasferito in un altro reparto. Il Dipartimento federale della difesa l'aveva infine licenziato, prima di Natale, per "motivi fondati".
Una sanzione considerata "politica" - Il suo avvocato, Pascal Junod, ha fatto ricorso contro tale decisione. Secondo lui, infatti, il licenziamento sarebbe avvenuto senza giusta causa. Infine, l'avvocato ritiene che l'inchiesta sia stata strumentalizzata. Per lui, la sanzione inflitta non ha senso: "In questo caso, è al di là della legge, entra nell'ambito della politica".
Da parte sua, il sindacato UPCP critica l'atteggiamento del poliziotto: "ha sbagliato, meritava di essere severamente punito", spiega il presidente Christian Antonietti. Allo stesso tempo, però, critica il licenziamento: "Quello che ha fatto è grave, ma non ha alcun rapporto con l'esercizio della sua professione".
Il Dipartimento federale della difesa non ha al momento voluto commentare il caso specifico; "procedimenti giudiziari sono attualmente in corso", ha sottolineato. Ma in generale, ritiene che alcuni comportamenti siano incompatibili con la funzione, danneggino lo Stato e semplicemente non possono essere tollerati.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!