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GINEVRADietro le quinte del Venusia, il locale dove i disabili trovano l'amore

30.04.14 - 07:19
Aperto 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, ecco uno dei pochi locali a luci rosse in Svizzera a essere stato pensato anche per le persone con handicap. "Ma ci sono ancora troppi tabù", dice la responsabile.
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Dietro le quinte del Venusia, il locale dove i disabili trovano l'amore
Aperto 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, ecco uno dei pochi locali a luci rosse in Svizzera a essere stato pensato anche per le persone con handicap. "Ma ci sono ancora troppi tabù", dice la responsabile.

GINEVRA – È il più grande salone di massaggi erotici di Ginevra, aperto 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. Un immenso locale in cui lavorano circa 60 professioniste del sesso. Ma soprattutto il Venusia è una delle poche realtà a luci rosse in Svizzera ad affrontare concretamente il tema della sessualità dei disabili. Sulla pagina web del salone, d’altra parte, sta scritto a chiare lettere che le persone con handicap sono bene accette. Un dettaglio non da poco, visti i dibattiti in corso da anni a livello nazionale. La questione è tornata di strettissima attualità dopo che un gruppo di specialisti nella rinomata clinica di Nottwil ha organizzato un workshop che sensibilizza le prostitute su come fare sesso con i disabili. Al Venusia questa fase sembra essere superata da tempo. “Siamo aperti ai disabili sin dal 2002, dal primo giorno di attività – spiega la responsabile Lisa Venusia –. Grazie alla collaborazione con un’associazione della regione, formiamo e sensibilizziamo direttamente le nostre prostitute”.         

Le intenzioni ci sono. Ma al Venusia poi i disabili arrivano veramente?
"Sì. Almeno due o tre a settimana. Potrebbero arrivarne di più".

E perché non accade?
"Ci sono ancora diversi tabù. Ho sentito storie assurde. Disabili che chiedono l’autorizzazione per poterci fare visita alla direzione dell’istituto in cui vivono e poi vengono subito bloccati. Ci sono persone che si occupano del trasporto degli handicappati. Quando sentono che il disabile vuole venire da noi, invertono il senso di marcia e fanno dietrofront, dicendogli che non è il caso di buttare via soldi in questo modo". 

Che tipo di disabili vi rende visita?
"Persone con handicap sia mentale, sia fisico. Ci sono anche handicappati motori gravi. Qui siamo bene attrezzati. Abbiamo le rampe di accesso, i bagni e le docce sono studiati per ogni evenienza. In alcuni casi queste persone arrivano da noi accompagnate. Vorrei menzionare una coppia di genitori che di tanto in tanto porta qui il figlio disabile. Sono due persone intelligenti che hanno capito i bisogni del ragazzo". 

Tutte le vostre prostitute sono d’accordo di avere rapporti sessuali con persone con handicap?
"Nessuna ragazza è obbligata a farlo. Una grande percentuale però è d’accordo con il nostro principio. Alcune, invece, non lo accettano. Sono insicure, hanno timori. Si può capire".

Per quale motivo le strutture come il Venusia sono così rare in Svizzera?
"Prima di tutto investire per i disabili è qualcosa che può sembrare a fondo perso. Noi abbiamo speso parecchi soldi per tutti gli accorgimenti architettonici. Bisogna, inoltre, avere una certa sensibilità. Io per anni ho lavorato negli istituti, occupandomi della sessualità delle persone con handicap. Conosco molto bene il problema e sono convinta che non debba essere trascurato in alcun modo".    

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