«Nonostante abbia una laurea, ricevo solo rifiuti»

Non basta più un'educazione accademica: è laureato un disoccupato su tre in Svizzera. Le storie di chi non trova lavoro
ZURIGO - Per molto tempo, una laurea è stata considerata una via sicura verso un buon lavoro. Ora non sembra essere più così: un disoccupato su tre in Svizzera è laureato o laureata. 20 Minuten ha parlato con alcune persone che faticano a trovare un'occupazione, per capire dove vedono le maggiori difficoltà nell'attuale mercato del lavoro.
S.R.*: «Dopo il colloquio e la valutazione, sono stato ignorato»
S.R. (26 anni) ha una laurea triennale in Informatica ed è alla ricerca di lavoro da agosto. «Nel mio settore continuano a esserci molte offerte di lavoro, ma la concorrenza è forte». Nel processo di selezione, molte aziende utilizzano valutazioni da svolgere a casa e videocandidature registrate, prima ancora di arrivare a un colloquio di persona. S.R. trova tutto questo estremamente estenuante. Inoltre, sospetta che altri candidati si avvantaggino usando l’intelligenza artificiale. «Io non uso l’intelligenza artificiale nelle verifiche, voglio convincere con il mio impegno sincero».
Adriana: «Per molti posti, in realtà, sono troppo qualificata»
Adriana (33 anni) ha un master in Scienze del Linguaggio e Scienze dell’Educazione e, per i pochi posti disponibili in questo settore, si candidano spesso molti concorrenti. Nonostante abbia già diversi anni di esperienza lavorativa, la ricerca di un impiego per Adriana è più difficile del previsto. «Dopo oltre 60 candidature, ho avuto solo due colloqui». Particolarmente frustrante è che le risposte negative siano spesso giustificate solo con frasi standard, anche dopo aver chiesto spiegazioni. «Spesso, però, non ricevo proprio alcuna risposta».
B.T.*: «Durante gli incontri informativi delle università si creano false speranze»
B.T. (33 anni), che ha una laurea triennale in Economia aziendale, critica la mancanza di lungimiranza delle università. Secondo lui, queste si orientano troppo poco sulle esigenze del mercato del lavoro. «Chi studia si aspetta poi un lavoro ben pagato e sicuro. Ormai, però, la laurea triennale non vale molto. Serve almeno un master o, meglio ancora, un dottorato». Dopo la laurea, da una soluzione provvisoria è nata una posizione fissa, ma lui non è per nulla soddisfatto di questo lavoro. «Finora ho scritto oltre 140 candidature. Sto pensando di fare anche un master, ma non sono sicuro che serva nel mercato del lavoro attuale».
Ronja: «Una volta mi dicevano: "Devi studiare, altrimenti che ne sarà di te"»
Ronja (31 anni) ha alle spalle un percorso di studi particolarmente lungo. Cresciuta in una famiglia operaia, ha studiato Chimica e poi conseguito un dottorato in Biomedicina. Nonostante le sue qualifiche, per molte candidature non riceve nemmeno una risposta. Anche lei vede il problema nell’eccesso di candidati provenienti sia dalla Svizzera che dall’estero. «Pensavo che con un dottorato il mondo mi appartenesse, ma siamo semplicemente troppi». Ora Ronja insegna in un collegio, ma parallelamente deve comunque ottenere la sua abilitazione all'insegnamento.
*Iniziali cambiate dalla redazione.



