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SVIZZERA

Vaccinazioni infantili in stallo, esperti in allarme

Coperture vaccinali ferme al palo in molti Paesi. Ciò metterebbe a rischio la salute globale. In Svizzera i dati restano alti, ma il fenomeno preoccupa.
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Fonte SDA/RED
Vaccinazioni infantili in stallo, esperti in allarme
Coperture vaccinali ferme al palo in molti Paesi. Ciò metterebbe a rischio la salute globale. In Svizzera i dati restano alti, ma il fenomeno preoccupa.
BERNA - Dopo decenni di crescita, i progressi nelle vaccinazioni infantili si sono arrestati. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, dal 2010 in molti Paesi le coperture vaccinali sono stagnanti e in alcuni casi addirittura in calo, ...

BERNA - Dopo decenni di crescita, i progressi nelle vaccinazioni infantili si sono arrestati. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, dal 2010 in molti Paesi le coperture vaccinali sono stagnanti e in alcuni casi addirittura in calo, mettendo milioni di bambini a rischio di malattie potenzialmente mortali come morbillo, poliomielite e tetano.

In Svizzera la situazione è relativamente migliore rispetto al resto del mondo. Secondo lo studio, il 96,8% dei bambini nel loro primo anno di vita ha ricevuto le vaccinazioni contro difterite, tetano e pertosse nel 2023. Questo pone la Svizzera a metà classifica tra i paesi dell’Europa occidentale.

L’analisi ha preso in considerazione dati provenienti da 204 Stati e regioni, focalizzandosi sulle vaccinazioni di routine dell’infanzia. A livello globale, tra il 1980 e il 2023 la copertura vaccinale è raddoppiata, con una riduzione del 75% del numero di bambini che non ricevono neppure una dose del vaccino combinato contro difterite, tetano e pertosse.

Tuttavia, dal 2010 la crescita si è arrestata. Tra il 2010 e il 2019, la copertura per il morbillo è calata in 100 Paesi, e in 21 su 36 Stati ad alto reddito almeno una delle vaccinazioni principali ha registrato un calo.

La pandemia di Covid-19 ha ulteriormente aggravato la situazione: nel 2021 il numero di "bambini zero dosi" (mai vaccinati) ha toccato quota 18,6 milioni. Nel 2023 si è scesi a 15,7 milioni, ma oltre la metà di questi casi si concentra in soli otto Paesi, prevalentemente in Africa sub-sahariana e Asia meridionale.

Gli autori dello studio sottolineano l’urgenza di investimenti strutturali e campagne di sensibilizzazione per recuperare i ritardi accumulati e garantire la protezione di tutti i bambini da malattie evitabili.

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