Convocata l'ambasciatrice svizzera a Teheran. Berna chiede «moderazione»

«Il Consiglio federale ha discusso questo pomeriggio dell'escalation del conflitto in Medio Oriente» ha spiegato Ignazio Cassis
TEHERAN - Nel quadro del mandato di potenza protettrice - in base al quale la Svizzera rappresenta gli interessi degli Stati Uniti in Iran - le autorità di Teheran hanno convocato presso il ministero l'ambasciatrice elvetica Nadine Olivieri Lozano. Lo ha confermato questo pomeriggio in conferenza stampa a Berna il Segretario di Stato presso il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Alexandre Fasel.
«Tutto il personale svizzero che si trova nella regione interessata dall'attacco militare, sferrato nella notte da Israele contro l'Iran, si trova al sicuro», ha dal canto suo rassicurato il "ministro" degli esteri Ignazio Cassis.
«Il Consiglio federale ha discusso questo pomeriggio dell'escalation del conflitto in Medio Oriente», ha aggiunto il capo del DFAE, precisando che l'Esecutivo monitorerà la questione da vicino e cercherà il dialogo con tutti i partner coinvolti.
Attualmente in Iran vivono circa 200 cittadini svizzeri e 29'000 in Israele, ha precisato Cassis.
La situazione nella regione continua a destabilizzarsi. L'Esecutivo si è detto preoccupato e condanna il ricorso alla forza contrario ai principi dell'ONU e internazionali e invita tutte le parti ad astenersi da ulteriori escalation, ha aggiunto.
Cassis - che solo qualche giorno fa ha effettuato una visita lampo in Israele e Cisgiordania - ha anche precisato che a Teheran è scattato l'allarme immediatamente prima dell'attacco, cosicché il personale ha potuto mettersi al riparo. Il consigliere federale ha inoltre sottolineando che solo gli Stati Uniti hanno avuto un quadro più ampio riguardo alle operazioni militari.
Il "ministro" degli esteri ha poi dichiarato che durante la sua visita in Israele non ha in alcun modo percepito le intenzioni militari future - e messe in atto questa notte - del Paese.
Di ritorno dal suo viaggio diplomatico in Medio Oriente, il "ministro" ticinese si è detto molto pessimista riguardo alla risoluzione dei vari conflitti in corso nella regione. Sono rientrato a casa praticamente senza speranze, ha ammesso. «Questo conflitto è talmente complesso che forse l'unica soluzione è quella di suddividerlo nei singoli problemi», ha chiosato.
A causa dell'escalation in Medio Oriente, il DFAE sconsiglia in generale di recarsi in Israele, il quale ha dichiarato lo stato di emergenza. Nel corso del pomeriggio i servizi di Cassis hanno modificato i suggerimenti di viaggio nello Stato ebraico.
#MoyenOrient | La #Suisse condamne toute attaque militaire en violation de la Charte des #NationsUnies et du #DroitInternational.
— EDA - DFAE (@EDA_DFAE) June 13, 2025
Nous appelons #Israël et l’#Iran à faire preuve de la plus grande retenue et à revenir à la voie diplomatique.
Nous suivons la situation de près.…
Sulla piattaforma X, la Confederazione ha invitato Israele e Iran «a dare prova della massima moderazione e a tornare ai canali diplomatici». La Svizzera condanna qualsiasi attacco militare in violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, scrive il Dipartimento federale degli Affari esteri (DFAE).
«Stiamo monitorando la situazione da vicino. Il nostro personale sul posto è al sicuro», ha ribadito il DFAE.