«Per la gen Z conta solo lo stipendio»


Uno studio evidenza le priorità dei giovani. «Fin dalla nascita, hanno dovuto confrontarsi con le incertezze»
Uno studio evidenza le priorità dei giovani. «Fin dalla nascita, hanno dovuto confrontarsi con le incertezze»
BERNA - È più importante il salario, l’apprezzamento dei superiori o la possibilità di fare telelavoro? Sono alcune domande presenti nello studio condotto da Swissstaffing sulle priorità e le aspettative dei dipendenti e delle aziende in Svizzera.
Le differenze fra le generazioni - Innanzitutto, il risultato evidenzia delle differenze fra le varie fasce d’età. Per la generazione Z (cioè per chi è nato dopo il 1995), ad esempio, lo stipendio è senza dubbio l’aspetto più importante, seguito soltanto dalla sicurezza del posto di lavoro.
Flessibilità? Non così importante - L’equilibrio fra impiego e vita privata viene considerato una priorità solo da uno su quattro. Neanche la flessibilità è vista come una condizione così importante. Si preferisce, invece, la possibilità di continuare a formarsi.
«Mondo del lavoro incerto» - Il motivo, secondo l’autrice dello studio Ariane M. Baer, è che questi giovani hanno dovuto confrontarsi fin dalla nascita «con le incertezze di un mondo del lavoro in rapida evoluzione, come ad esempio le crisi economiche e la rapida digitalizzazione».
«Vissuti nell'incertezza» - Gli ultracinquantenni, invece, attribuiscono maggiore valore alla possibilità di svolgere le proprie mansioni in autonomia (il 43% degli intervistati) e alla flessibilità (37%). «Dopo tanti anni di lavoro - precisa Baer - sono alla ricerca di modelli in grado di fornire loro un giusto equilibrio con la vita privata».
«Buona atmosfera in ufficio? È cruciale» - In generale, un fattore che unisce le generazioni è la ricerca di una buona atmosfera in ufficio. La maggioranza degli intervistati ha sottolineato questo aspetto. Per le aziende, invece, si tratta di una condizione ritenuta meno importante. Per i datori di lavoro, la stabilità e la sicurezza del posto per i propri dipendenti sono cruciali.
«Adattare le strategie di reclutamento» - Secondo Baer, per attrarre e trattenere a lungo termine un numero sufficiente di dipendenti in un periodo di carenza di manodopera qualificata, «le aziende dovrebbero adattare le strategie di reclutamento e di fidelizzazione in modo specifico alle diverse esigenze dei dipendenti».