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SVIZZERA

Preoccupa l'aumento dei suicidi tra i giovani: il grido d'allarme di chi opera nel settore

Problemi con i compagni di classe e in famiglia. Bambini e adolescenti si sentono sopraffatti: il suicido rappresenta l'unica via di uscita
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Fonte Tages-Anzeiger
Preoccupa l'aumento dei suicidi tra i giovani: il grido d'allarme di chi opera nel settore
Problemi con i compagni di classe e in famiglia. Bambini e adolescenti si sentono sopraffatti: il suicido rappresenta l'unica via di uscita

ZURIGO - Il malessere psichico tra i giovanissimi sta aumentando. È il grido di allarme lanciato dal Centro di emergenza di psichiatria infantile e adolescenziale dell'Ospedale psichiatrico universitario di Zurigo (KANT) dove ogni anno vengono registrati una media di 1300 casi. Numeri ben lontani da quelli riscontrati nel 2014, anno in cui il centro di emergenza ha aperto i battenti. Allora, i bambini e i giovani che chiedevano aiuto erano "appena" 350. «Il numero è esploso dopo la pandemia», ha dichiarato il primario Gregor Berger al Tages-Anzeiger.

Un andamento che viene confermato da uno studio dell'Osservatorio svizzero della salute (OBSAN), secondo cui ogni anno in Svizzera si verificano dai 30 ai 40 suicidi tra i giovani. Sono soprattutto le donne tra i 15 e i 19 anni a riferire con più frequenza pensieri e tentativi di suicidio. Dall'indagine è emerso come il 6% delle ragazze delle scuole secondarie di Zurigo e il 2% dei ragazzi hanno già tentato di togliersi la vita. Anche in questo caso è stato riscontrato un tasso di suicidio in aumento tra i giovani, al contrario di quello tra gli anziani che è in calo.

Al Kant (Centro di crisi, valutazione, emergenza e triage), riporta il quotidiano Tamedia, si rivolgono bambini e adolescenti provenienti da tutto il Cantone, con una tendenza acuta al suicidio. Ovvero coloro che rischiano di farsi male o mettere in pericolo gli altri nelle rimanenti 24 ore in assenza di aiuto. Il centro è aperto 24 ore su 24 e qui possono ricevere il sostegno psicoterapeutico di cui hanno bisogno. A disposizione ci sono diversi programmi ambulatoriali.

Spesso sono bambini presi di mira dai compagni di scuola o sopraffatti dai genitori stessi. «Se la madre sviluppa una malattia mentale o il padre si trasferisce a causa di un divorzio, a volte è molto difficile da sopportare. Anche il passaggio all'adolescenza rappresenta sempre un periodo critico per i giovani, così come cambiare percorsi formativi e passare alla scuola secondaria o all'apprendistato», dichiara Berger.

In causa vengono chiamati anche i social media che hanno un impatto sempre maggiore sulla salute mentale. «Il tempo trascorso sullo schermo, dalle 8 alle 10 ore al giorno, è comune tra i bambini che arrivano da noi. Stanno annegando nel mondo virtuale». Allo stesso tempo, la società impone loro esigenze sempre maggiori. «Gli viene insegnato fin da piccoli: si vale qualcosa solo se si è performanti».

Esami, voti, pressione scolastica e scelte professionali sembrano incidere sulla salute mentale di bambini e giovani, stando all'indagine svolta nelle scuole secondarie di Zurigo. Il continuo dubitare di se stessi, del proprio aspetto e il peso dei problemi in famiglia hanno quindi un ruolo determinante per la loro salute mentale.





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