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SCIAFFUSA

Un taxi (che nessuno usa) per non tornare a casa da sole

Tanta solidarietà ma ancora poco lavoro per il servizio “Get home safe” nato a Sciaffusa dopo un episodio di violenza contro una donna.
Ti-Press / Alessandro Crinari
Fonte Schaffhauser AZ
Un taxi (che nessuno usa) per non tornare a casa da sole
Tanta solidarietà ma ancora poco lavoro per il servizio “Get home safe” nato a Sciaffusa dopo un episodio di violenza contro una donna.

SCIAFFUSA - Tutto è iniziato dopo l’ennesimo dramma. La vittima, una giovane donna. L’aggressore, un uomo che ha aspettato la 22enne mentre tornava a casa di notte, da sola, per trascinarla tra i cespugli e violentarla. 

L’episodio, avvenuto lo scorso novembre a Sciaffusa, aveva sconvolto due donne della cittadina che hanno deciso di organizzarsi. L'obiettivo? Evitare che capiti in futuro. È nata così, dall’idea di Vanessa Fanni e Indja Hunziker, la fondazione “Get home safe”, un servizio per accompagnare a casa, di notte, le donne che altrimenti sarebbero costrette a percorrere il tragitto da sole.

Fanni e Hunziker hanno subito riscosso un grande successo, sia sui social (Facebook e Instagram) sia a livello mediatico (tanto da scomodare un articolo del Tages-Anzeiger). Eppure le prime richieste ufficiali tardano ancora ad arrivare. Ergo: nessuna donna ha ancora fatto capo al servizio di notte. Insomma, nessuno dei 17 autisti volontari ha mai accompagnato qualcuno a casa.

Finora ci sono state tre richieste di passaggio. In un caso, è stato chiamato un taxi regolare prima che l'autista di “Get home safe” riuscisse a presentarsi. In un secondo caso, è stato il fratello della persona a intervenire. E nel terzo caso è emerso che la persona non viaggiava da sola. Un requisito essenziale per usufruire del servizio.

Ma in cosa consiste nello specifico il progetto? Si tratta di una chat di Telegram, il cui accesso non è pubblico ma privato. Bisogna quindi ricevere l'invito dagli organizzatori. Nella chat fanno parte sia gli autisti (volontari) che i passeggeri. In caso di bisogno chi è disponibile si attiva per compiere il tragitto. Cosa che purtroppo non è ancora avvenuta.

Un dato che però non scoraggia le due volontarie. «Da un lato siamo contenti di non essere necessari», ha spiegato Hunziker al quotidiano Schaffhauser AZ. Eppure «è importante che le persone sappiano che siamo a disposizione», ha invece sottolineato la collega Vanessa Fanni. L’ipotesi delle due volontarie è che, dopo il dramma di novembre, le persone siano più prudente e che non rischino più di tornare a casa da sole.

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