Fumo, insulti e alcol: cosa succede sui voli svizzeri

Sempre più arroganza e sfacciataggine tra i passeggeri. I dati delle autorità rilevano un aumento del 30% dei casi rispetto allo scorso anno
ZURIGO - La sfacciataggine dei passeggeri in volo è in aumento. Lo dicono i dati dell’Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC). L’anno scorso si sono verificati 1’730 incidenti a bordo delle compagnie aeree svizzere (Swiss, Edelweiss, Chair e Helvetic Airways). Un record che si aggrava con il confronto rispetto al 2023: si tratta infatti di un aumento del 30%.
Tra cinture slacciate e violenza verbale - «Capita sempre più spesso che i passeggeri non rispettino le istruzioni date dall'equipaggio di volo», ha spiegato alla Luzerner Zeitung Christian Schubert, portavoce dell’UFAC. Spulciando i dati infatti emerge che, per esempio, 432 passeggeri sono stati segnalati per aver rifiutato (ripetutamente) di allacciare la cintura di sicurezza, oppure di spegnere i dispositivi elettronici.
Nella triste classifica delle categorie di "disobbedienza" troviamo gli alterchi verbali nei confronti degli assistenti di volo (360 segnalazioni), l’inosservanza del divieto di fumare (308 casi) e l’eccessivo consumo di alcol e di droghe (201). E, all’ultimo posto: in 100 situazioni i passeggeri hanno ricorso alla violenza fisica.
Multe tra i 400 e i 1'000 franchi - Nel 2023 l’UFAC ha effettuato 142 multe per un importo tra i 400 e i 1’000 franchi. Le procedure amministrative però, in questi casi, possono richiedere mesi.
Interpellata sulla problematica, Swiss spiega che la tendenza rilevata dall’UFAC risale ormai a una decina di anni fa. Niente di nuovo insomma. Per la compagnia elvetica, integrata nel gruppo Lufthansa dal 2005, i numeri del 2024 superano quelli dell’anno precedente, ma sono inferiori ai casi riscontrati nel 2020 e nel 2022.
La prevenzione - «La sicurezza a bordo è la priorità della nostra compagnia», ha precisato il portavoce di Swiss, Mike Pelzer. «Per questo motivo formiamo e sensibilizziamo regolarmente il nostro personale di terra e di cabina a identificare i passeggeri problematici prima dell’inizio del volo». Una procedura volta a disinnescare una possibile escalation prima che questa si verifichi.
Un esempio concreto? Sul volo Swiss LX19 partito da New York in direzione di Zurigo, lo scorso 31 marzo, il personale della compagnia aerea ha dovuto affrontare la violenza di un passeggero belga. Un comportamento che ha costretto il pilota a un'inversione di rotta per rientrare allo scalo di partenza.
L'intervento dell'Fbi - Il caso all’epoca aveva fatto molto scalpore. Solo un rapporto dell’Fbi aveva fatto chiarezza sulla vicenda. La tensione era iniziata poco dopo il decollo. Il 43enne avrebbe slegato la cintura e si sarebbe diretto, con fare minaccioso, verso un’assistente di volo. Secondo il rapporto l’uomo avrebbe afferrato il seno della donna gridandole diverse ingiurie e scuotendola ripetutamente.
La vittima, riuscita a liberarsi dalla presa dell’aggressore, ha allarmato i colleghi. L’uomo ha quindi cambiato obiettivo e si è scagliato contro la cabina di pilotaggio. Pugni e calci non sono però bastati ad aprire la porta.
Nella concitazione del momento un secondo assistente di volo è stato aggredito nel tentativo di fermare il forsennato. Anche lui è stato preso a calci e a pugni. Solo in seguito, grazie a un annuncio di aiuto, l’uomo è stato immobilizzato a terra.