L'associazione svizzera degli impiegati di banca deplora l'agire della banca zurighese: «Pensa solo ai profitti e non alle persone».
BERNA - «Siamo sconcertati ma non staremo a guardare». È con spirito battagliero che l'Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) commenta l'annuncio di Julius Bär che nonostante un utile in netta crescita ha deciso di tagliare 400 posti di lavoro. «Secondo il piano di risparmio - precisa l'ASIB - un impiegato su dieci in Svizzera perderà il posto di lavoro».
L'associazione degli impiegati di banca, inoltre, deplora il fatto che sia il personale che i partner sociali abbiano dovuto apprendere dai media di questo provvedimento. «Tutto questo è sconcertante. Non solo per l'entità della riduzione annunciata, ma anche per le modalità improvvisate dell'ennesimo esercizio di risparmio, senza una strategia chiara».
ASIB ricorda infatti che Julius Bär è in continua ristrutturazione da anni. Già nel 2020, nel 2021 e anche nel 2024 vi erano infatti stati licenziamenti di massa. Nel frattempo, però, la banca ha pure assunto. «Nel 2024, solo per fare un esempio, sono arrivate oltre 170 persone. E ora se ne licenziano 400? Non vi è una visione d’insieme, una strategia ben definita per il futuro - il nuovo CEO dice che la comunicherà entro l’estate – però si può tagliare subito il 10% della propria forza lavoro in Svizzera?», si domanda retoricamente ASIB, sottolineando che il messaggio trasmesso dalla banca è estremamente negativo. «È demotivante e uno schiaffo per tutti coloro che da anni lavorano per l’istituto, per i collaboratori più fedeli e in parte anche più fragili».