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SVIZZERA

Julius Bär: utili in impennata ma 400 licenziamenti in vista (soprattutto in Svizzera)

Il gruppo bancario svizzero in un momento interlocutorio, con cambi al vertice e la volontà di tagliare costi per più di 100 milioni.
Depositphotos (lightpoet)
Fonte Ats
Julius Bär: utili in impennata ma 400 licenziamenti in vista (soprattutto in Svizzera)
Il gruppo bancario svizzero in un momento interlocutorio, con cambi al vertice e la volontà di tagliare costi per più di 100 milioni.

SVIZZERA - Forte aumento dei profitti per Julius Bär nel 2024, dopo il crollo subito l'anno prima sulla scia del tracollo dell'impero immobiliare Signa: sotto la guida di un nuovo presidente della direzione la banca privata zurighese - presente anche sulla piazza di Lugano - intende inoltre ampliare l'attuale programma di riduzione dei costi.

Stando ai dati diffusi oggi i proventi sono saliti del 19% a 3,8 miliardi di franchi, mentre l'utile netto è più che raddoppiato, passando da 453 milioni a 1,0 miliardi. L'anno prima l'istituto aveva dovuto procedere a una rettifica di valore di 606 milioni di franchi a causa dei crediti concessi al gruppo Signa dell'imprenditore austriaco René Benko, attualmente in carcere.

Alla fine di dicembre i patrimoni amministrati ammontavano a 497 miliardi, il 16% in più di dodici mesi prima. Un'evoluzione che si spiega con afflussi netti per 14 miliardi, ma anche con effetti valutari e con il buon andamento dei mercati finanziari. Agli azionisti sarà proposto un dividendo di 2,60 franchi: è rimasto invariato negli ultimi quattro esercizi.

Intanto il nuovo Ceo Stefan Bollinger, in carica solo dal 9 gennaio, manda segnali relativi al futuro: il programma di riduzione degli oneri 2023-2025 per 140 milioni all'anno sarà potenziato, con tagli per ulteriori 110 milioni.

Tagli che porteranno a una riduzione del personale stimata attorno al 5%. Il direttore operativo Nic Dreckmann ha confermato in una conference call che sono stati interessati circa 400 dipendenti del settore amministrativo, molti dei quali in Svizzera. Inoltre, il Consiglio esecutivo del Gruppo sarà ridotto da 15 a soli cinque membri.

Prima dell'estate l'azienda intende presentare un aggiornamento della strategia, comprensiva anche di nuovi obiettivi a medio termine. Nel frattempo non è ancora chiaro chi assumerà la carica di presidente del consiglio di amministrazione: l'attuale numero uno dell'organo di sorveglianza, Romeo Lacher, ha annunciato a fine gennaio che non si sarebbe candidato per la rielezione all'assemblea generale annuale di aprile.


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