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GINEVRAL'inossidabile Jean Ziegler soffia su 90 candeline

14.04.24 - 10:24
Il professore di sociologia è stato un politico molto attivo e controverso, battutosi in favore del Terzo Mondo e contro il capitalismo
Imago
Fonte ats
L'inossidabile Jean Ziegler soffia su 90 candeline
Il professore di sociologia è stato un politico molto attivo e controverso, battutosi in favore del Terzo Mondo e contro il capitalismo

GINEVRA - Jean Ziegler, ex rappresentate speciale delle Nazioni Unite per il diritto all'alimentazione ed ex consigliere nazionale del PS, compie 90 anni venerdì prossimo.

Il professore di sociologia è stato un politico molto attivo e controverso che si è battuto in favore del Terzo Mondo e contro le ingiustizie causate dal "capitalismo predatorio".

Nato a Thun (BE) il 19 aprile 1934, il sociologo ginevrino è autore di numerose opere tradotte in varie lingue e si è fatto conoscere con libri come "La Svizzera lava più bianco", che hanno avuto un enorme successo soprattutto all'estero.

Inviso all'establishment borghese - In Svizzera, le sue posizioni fortemente di sinistra gli sono invece valse l'inimicizia dell'establishment borghese. Questo fin dalla pubblicazione nel 1976 di "Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto", nel quale attaccava le élite del Paese, criticando i profitti delle multinazionali svizzere a spese dei più poveri, il segreto bancario e la dipendenza delle istituzioni politiche dall'industria finanziaria.

Nel 1990, la pubblicazione de "La Svizzera lava più bianco" gli causò non pochi guai giudiziari, compresa la revoca della sua immunità parlamentare in qualità di consigliere nazionale. Alla fine è stato condannato a pagare centinaia di migliaia di franchi di indennizzi.

Jean Ziegler ha scritto in totale una ventina di pubblicazioni, alcune delle quali hanno riscosso un enorme successo, come "La Svizzera, l'oro e i morti" del 1997, sull'atteggiamento della Confederazione elvetica durante la Seconda guerra mondiale.

Nel 2022 ha condannato con la massima fermezza la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, definendo Putin un dittatore imprevedibile.

Sartre, l'Abbé Pierre e Che Guevara - Membro di lunga data del PS, Jean Ziegler è perfettamente bilingue (francese e tedesco) e ha fatto parte a due riprese del Consiglio nazionale come rappresentante del Canton Ginevra, dal 1967 al 1983 e quindi dal 1987 al 1999.

Cresciuto in una famiglia protestante-conservatrice, dopo la maturità si reca a Parigi per studiare legge. Nella metropoli francese si avvicina al marxismo, diventa membro del Partito comunista e frequenta il filosofo Jean-Paul Sartre e il teologo cattolico Abbé Pierre.

A 30 anni, Ziegler incontra il rivoluzionario argentino Ernesto Che Guevara, di cui diventa autista. Fu proprio il Che a convincerlo di rimanere in Svizzera per lottare contro il "mostro capitalista". Di ritorno da un viaggio in Congo, negli Anni '60 scrive i suoi primi libri dedicati al Terzo Mondo.

E Gheddafi - Nel 1977 viene nominato professore ordinario di sociologia all'Università di Ginevra, dove insegna fino al 2002. Dal 2000 al 2008 è stato rappresentante speciale del Consiglio dei diritti umani dell'ONU per il diritto all'alimentazione. In questa funzione ha attaccato il Fondo monetario internazionale (FMI), la Banca mondiale e l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), definendoli i "tre cavalieri dell'apocalisse".

Ziegler è stato anche criticato per la sua vicinanza con alcuni capi di governo del Sud del mondo. I suoi contatti con il dittatore libico Muammar Gheddafi, in particolare, gli sono valsi pesanti critiche che il sociologo ha respinto come calunnie, spiegando di essersi recato in Libia in un momento in cui l'intera sinistra europea si incontrava con Gheddafi.

Il regista ginevrino Nicolas Wladimoff gli ha dedicato un documentario del 2016 intitolato "Jean Ziegler -L'ottimismo della volontà". Il film di 90 minuti può essere visto su Playsuisse.

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