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GINEVRATra una settimana il verdetto del processo contro Tariq Ramadan

17.05.23 - 22:05
L'uomo è accusato di coazione sessuale e violenza carnale.
Keystone
Fonte ATS
Tra una settimana il verdetto del processo contro Tariq Ramadan
L'uomo è accusato di coazione sessuale e violenza carnale.

GINEVRA - La sentenza del processo all'islamologo Tariq Ramadan, accusato di coazione sessuale e violenza carnale, sarà annunciata tra una settimana, mercoledì 24 maggio. Il teologo chiede l'assoluzione al Tribunale penale di Ginevra: oggi la difesa di Ramadan, tra gli altri, ha presentato la sua arringa e si è appellata al «buon senso» della corte.

Yaël Hayat, avvocata di Ramadan, è convinta che in questo caso, «è l'uomo che è stato corteggiato». Hayat fa riferimento ai messaggi inviati dalla querelante ("Brigitte") all'islamologo prima e dopo la notte dell'ottobre 2008, durante la quale l'imputato avrebbe aggredito sessualmente la donna in una stanza d'albergo.

L'avvocata ha ricordato che questi messaggi sono gli unici elementi del caso rimasti intatti, e mostrano una donna che assume il ruolo di «seduttrice per eccellenza» prima dei fatti e una donna che vuole ossessivamente mantenere un legame con l'uomo che l'ha violentata dopo.

Per Hayat, la querelante fa parte di «questa alleanza» di donne deluse e ferite Ramadan. Hanno scoperto che non erano uniche. «E da donne amorevoli, diventano donne vendicative», che pensano «che l'islamologo debba ricevere una lezione».

Buon senso

Guerric Canonica, un altro degli avvocati di Tariq Ramadan, ha sottolineato che la semplice lettura dei messaggi della querelante è sufficiente a sollevare un ragionevole dubbio. Ha anche fatto appello al «buon senso» della corte, prima di elencare le incongruenze e le contraddizioni nel racconto della donna che dice di essere stata brutalmente violentata.

L'avvocato ha deplorato «un racconto immaginario che non regge a un esame degli atti». La denunciante non si è recata dal suo ginecologo, non ha scattato una foto del suo viso nonostante sostenga di essere stata colpita e schiaffeggiata, non ha conservato alcuna prova materiale.

Stupratore manipolatore

Il tono era diverso questa mattina, durante le arringhe degli avvocati di "Brigitte". «Abbiamo a che fare con uno stupratore manipolatore», ha detto François Zimeray. «Ci sono violentatori la cui pulsione è soddisfatta dalla sofferenza delle loro vittime, e questo è il caso di Tariq Ramadan», ha detto l'avvocato francese.

Inoltre, i sospetti simpatizzanti di Ramadan hanno creato un clima di paura. La querelante, una donna di 57 anni, è stata oggetto di numerose minacce e intimidazioni.

Robert Assaël, da parte sua, si è soffermato sulla doppia personalità di Tariq Ramadan. In pubblico, usa un vocabolario castigato, nell'intimità di una stanza d'albergo, può sommergere una donna con un fiume di insulti e abusi, come se «fosse posseduto» e «avesse perso il controllo di sé».

Parlando un'ultima volta prima del verdetto, Ramadan ha esortato la corte a non farsi influenzare dai rumors mediatici e politici provenienti dalla Francia.

«La mia vita è completamente cambiata rispetto a cinque anni fa», ha sottolineato Ramadan. «Sono innocente», ha concluso. Il Tribunale penale di Ginevra emetterà il suo verdetto mercoledì 24 maggio alle 11.00. Ieri sera, la procura ha chiesto una condanna a tre anni di carcere, di cui 18 mesi da scontare.

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