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SVIZZERA

Un clic sbagliato costa al padre di famiglia 6700 franchi

L'uomo ha cancellato involontariamente i suoi voli.
20minuti
Un uomo voleva riprenotare i biglietti aerei che aveva già pagato con Swiss, ma che aveva inavvertitamente cancellato sul sito web.
Un clic sbagliato costa al padre di famiglia 6700 franchi
L'uomo ha cancellato involontariamente i suoi voli.
SVIZZERA - L’obiettivo dell’uomo era semplice: andare negli Stati Uniti con la sua famiglia. Per questo, aveva prenotato, tramite Swiss, quattro voli di andata e ritorno per Los Angeles.Però, con l’amaro in bocca, deve annull...

SVIZZERA - L’obiettivo dell’uomo era semplice: andare negli Stati Uniti con la sua famiglia. Per questo, aveva prenotato, tramite Swiss, quattro voli di andata e ritorno per Los Angeles.
Però, con l’amaro in bocca, deve annullare il viaggio per “motivi personalI”. C’è un problema: le condizioni contrattuali non consentono di cancellare i biglietti. Ma, pagando la differenza, circa 115 franchi, sarebbe stato possibile effettuare una nuova prenotazione. L’uomo sceglie quest’ultima opzione e decide di compiere l’operazione al telefono. Però, pur rimanendo in attesa, non riesce a parlare con nessun operatore.

Clic fatale

A quel punto, l’errore. Consultando il sito internet della compagnia aerea, l’uomo s’imbatte nel pulsante “richiesta di rimborso”. «Non pensavo che, cliccando, avrei attivato una procedura definitiva», ha detto l'uomo a posteriori.  Invece, dopo un po' di tempo, riceve una mail automatica tramite cui viene informato del rimborso di 223,60 franchi, vale a dire le tasse aeroportuali. Persi, invece, per sempre, i voli e i conseguenti 6700 franchi. L'uomo contatta il servizio clienti. Dopo varie peripezie, riesce a parlare con un operatore e arriva la conferma: un rimborso o una nuova prenotazione non sono più possibili. Inutili le proteste e i tentativi.

6700 franchi persi

Secondo l’avvocato dei consumatori Nicole Müller c'erano i margini per cancellare l’operazione, poiché è palesemente un errore. La Swiss, pur avendo riesaminato il caso, ha deciso di restare ferma sulle sue posizioni per «parità di trattamento verso tutti i clienti». I 6700 franchi non sono mai più tornati indietro.

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